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Domenica da dimenticare


E' successo questa domenica in Brasile, a San Paolo, durante una gara di atletica leggera.Il giavellotto di un concorrente ha infilzato al piede una giudice di gara. Ho qualche difficoltà ad immaginare la scena, non riesco a capire come la signora giudice abbia potuto distrarsi, a meno che non si sia trattato di un lancio caduto fuori dall'area riservata ai lanci, e la signora fosse impegnata a seguire un'altra gara.Sono un appassionato occasionale di atletica leggera, non sono un esperto, ricordo però che qualche anno fa era stato spostato il baricentro del giavellotto da gara, per limitarne la gittata: ormai si era arrivati a lanci di oltre 100 metri, che mettevano a rischio l'incolumità degli atleti di passaggio sulla pista. Sarà ora di fare un'altra modifica?Trovo noiosi i concorsi nell'atletica leggera, in particolare quelli da forzuti: peso, disco, martello, giavellotto. Preferisco la corsa, distanze medio-lunghe o lunghe: diecimila, maratona.Fino a diversi anni fa ho corso con una certa regolarità, partecipando un po' di volte ad una corsa locale, la "cinque laghi", ventidue chilometri su e giù tra boschi e laghetti. Naturalmente il sogno era partecipare a una maratona, ne hanno anche fatto un paio nella mia città. E così un'estate ho provato ad allungare la distanza per vedere se ne ero capace. Un sabato ho fatto la prova generale, un percorso studiato in modo da non allontanarmi mai eccessivamente da casa. Ne avevo fatti trentacinque di chilometri, quando ho realizzato che non non ce n'era più, neanche per un metro. Ho comprato delll'uva da un ambulante, mi sono seduto su un marciapiede e tristemente, un chicco dopo l'altro, ho dato l'addio al sogno sportivo. Era l'apice della mia carriera, e non me ne sono reso conto.Tuesday, oggi è tuesday, martedì, insomma. Passatevelo al meglio.