elaborando

Celebrazioni


Venerdì era il 29 settembre.Alla data ho fatto caso solo la sera, andando verso il mare, quando alla radio è stata mandata la canzone degli Equipe 84. Ve la ricordate? Ho fatto caso al testo di Mogol, credo per la prima volta.La storia è di quelle banali, lui si concede una "distrazione" con un'altra la sera del 29 settembre, ma al mattino dopo ritorna all'ovile. La canzone, evidentemente scritta dal suo avvocato difensore, cerca di farlo uscire al meglio dalla vicenda.Seduto in quel caffèio non pensavo a teGuardavo il mondo chegirava intorno a meSi comincia con la più classica delle difese: come il più normale di noi maschietti lui è seduto al caffé in profonde meditazioni. Probabilmente preso in una di quelle attività tipiche che ci accompagnano in quei momenti, tipo scuotere la forfora dalla chioma o liberare pazientemente le narici al respiro. E non pensava a lei, ma perché era seduto in quel caffé. E' la colpevole atmosfera di quel caffé, quindi, che sta portando la sua mente lontano da lei.Poi d'improvviso lei sorrisee ancora prima di capiremi trovai sottobraccio a leistretto come se non ci fosse che lei.Vedevo solo leie non pensavo a te...Eccola lì, anche lei si prende la sua parte importante di colpa: è lei che parte improvvisamente all'attacco, gli sorride senza nessuna ragione e lui, complice il buio, non può reagire se non nel più logico dei modi: risorante (si deve pur mangiare, no?), discoteca (un po' di moto per digerire lo suggeriscono i medici) e poi cavallerescamente la riaccompagna a casa. E il seguito è scontato, direi addirittura obbligato.E tutta la città correva incontro a noi....Il buio ci trovo viciniun ristorante e poi di corsaa ballar sottobraccio a leistretto verso casaabbracciato a leiquasi come se non ci fosse che,quasi come se non ci fosse che lei....Fin qui parlerei di un buon avvocato, anzi ottimo, ma la difesa, benché ben argomentata, è di quelle classiche, scontate. Il colpo di genio arriva adesso.Mi son svegliato ee sto pensando a te...Ricordo solo che,che ieri... non eri con me.Grande. Intanto si ribadisce che, fuori da quel caffé i pensieri di lui sono per lei, giusto perché la giuria lo memorizzi per bene. E poi tira fuori la carta vincente, il ribaltamento della situazione processuale: "ricordo solo che ieri non eri con me". Breve, asciutta, ma efficace: se fossi stata con me non sarebbe successo, lei non mi avrebbe mai sorriso, forse non sarei nemmeno entrato in quel caffé. Colpa tua.Un lui normale potrebbe nutrire risentimento per questa donna che lo ha abbandonato ai pericoli della vita di relazione. Lui no, lui è un buono, è disposto a metterci una pietra sopra:Il sole ha cancellato tutto...Di colpo volo giù dal lettoe corro la al telefonoe parlo, rido e tu, tu non sai perchét'amo, t'amo e tu, tu non sai perché...Qualche settimana fa mi è arrivato un sms da mia figlia: "Ho appena dato il benvenuto al vincitore del premio, un certo Mogol". Si trattava del terzo "Premio Giuseppe Giacosa - Parole per la musica". Gli anni scorsi il  premio era andato a Ligabue e a Guccini. Mia figlia lavora in quel teatro e a sera le ho chiesto che tipo le è sembrato Mogol. "Normale, una persona tranquilla e gentile". Non credo che sia una persona ordinaria, però, se mai dovessi difendermi da qualche accusa, credo che proverei a chiedere a lui di scrivermi la memoria difensiva.Buona domenica.Copertina del disco "29 settembre" dal sito Musica e Memoria