elaborando

Coincidenze


Ieri era l'11, un numero infausto a New York.E se un aeroplano, per quanto piccolo, va a schiantarsi contro un grattacielo, il panico è comprensibile.Per fortuna, si fa per dire visto che hanno perso la vita due persone, si è trattato solo di un incidente, un piccolo bi-posto pilotato da un noto giocatore di baseball con accanto il suo istruttore. L'inchiesta forse potrà dire se si è trattato di guasto, di malore o di imperizia, pare che ci fossero problemi di carburante, sta di fatto che l'allarme è scattato immediatamente, e così c'è stata la prova generale: caccia alzatisi in volo immediatamente, strade bloccate, edifici evacuati. E, cosa più terribile, in molti avranno ripreso coscienza della  nostra vulnerabilità, e non solo a New York.Qualcosa di simile accadde qualche anno fa con l'aereo che si schiantò contro il Pirellone, ve lo ricordate? Lavorando a Milano ne ho un ricordo vivo. Pur essendo l'edificio in cui lavoro a cinque-sei chilometri in linea d'aria, qualcuno afferma di aver sentito il botto. Io non ricordo nulla, in genere mi estreneo dai rumori, antica abitudine, credo "genetica". Al sud siamo più acusticamente visibili, diciamo così, e per reazione si diventa anche meno sensibili al rumore, immagino. Però ricordo che fui riportato bruscamente alla realtà della sensazione di vulnerabilità del nostro vivere quotidiano.Coincidenza che sia capitato l'11, avrà rafforzato la paura iniziale. Coincidenza anche che solo il giorno prima il capo-pasticciere dello Hyatt Regency di Chicago avesse stabilito un nuovo Guinness costruendo un grattacielo alto 20 piedi e 8 pollici, equivalenti a 6 metri e 30 centimetri, con scatole di cioccolattini. E il grattacielo somiglia proprio a quello di New York. Devo andare a verificare se Nostradamus anticipava qualcosa.Buon giovedì.