elaborando

Lost in translation


Finalmente capirsi con uno straniero non sarà più un problema.Leggo su Focus di un prototipo di traduttore da indossare. Elettrodi che rilevano i movimenti dei muscoli che mettiamo in moto parlando, anche se sottovoce, e poi un software sofisticato che traduce i segnali elettrici in parole, analizza il discorso, traduce nella lingua che si vuole, infine una sintetizzatore vocale che parla al nostro posto, ad alta voce.Capirsi con chi ieri ha detto di Napoli che è "una fogna da bonificare" sarà molto più difficile. O forse molto più facile, in fondo basta ricordarsi che la frase non era diretta, come può sembrare, ai napoletani o a chi ha a cuore il convivere civile, ma ad un segmento elettorale che evidentemente non appartiene a nessuna delle due categorie appena citate. In serata la stessa persona ha confermato il suo pensiero e, indirettamente anche il mio: "Solo io posso parlare perche' a differenza di altri non devo prendere i voti dei delinquenti ...". Tutto spiegato, direi, per prendere i voti da un'altra parte, occorre parlare un'altra lingua.Che poi si possa trovare normale aver detto cose del genere è possibile, che l'abbia fatto un rappresentante eletto da persone che ne condividono il pensiero, mi preoccupa.Inutile sperare che certe cose le spazzi il vento, che questo governo lavori bene, e che la sua maggioranza lo lasci lavorare.Giovedì. Oggi vi do, oltre all'abituale saluto, una primizia musicale, dall' Ansa: il prossimo 10 novembre uscirà "Tempo di rumba". Auguri di una splendida carriera agli autori.