elaborando

Plastic bags e reggiseni


I Giapponesi sono circa 130 milioni, e in un anno consumano 30 miliardi di buste di plastica.Fa più o meno una borsa di plastica a testa per giornata lavorativa, neonati inclusi, un terzo viene buttato via senza essere riciclato. Un terzo delle borse dico, non dei neonati. Ma anche noi, a ben pensarci, siamo nelle stesse condizioni, se anche solo il panettiere ce ne smercia una col nostro pane quotidiano.Roba da campagna di sensibilizzazione sicuramente. E gli spunti possono essere diversi.Tanto per cominciare, il riutilizzo: tenere da parte gli "shopper" del supermercato, per riutilizzarli alla prossima spesa. Poi il ricorso a soluzioni alternative alla plastica a perdere: anche senza ricorrerre al carrello, basterebbe già la borsa da conservare ripiegata. Tipo quella dell' Ikea, per intenderci.Ma sono tutti discorsi già sentiti, risaputi. Non avevo pensato ad una terza possibilità, la poli-valenza: una borsa che è anche un'altra cosa utile, oltre a poter contenere la spesa. Però non è che mi vengano idee al riguardo: quale oggetto può essere allo stesso tempo una borsa e anche un'altra cosa?La filiale giapponese della Triumph, biancheria intima per donna, ha pensato a un reggiseno che, in pochi secondi, diventa una comoda borsa per la spesa. E ci ha costruito una campagna pubblicitaria: "No More Plastics Bags Bra", "il reggiseno basta con le buste di plastica". Giustamente la giornalista della Reuters si chiede: «come faranno le signore a tirar fuori con eleganza la busta alla cassa?». Vedremo.La notizia è stata ripresa anche da Yahoo!Buon giovedì.