elaborando

Due passi per Napoli


«Mamma, dove hai conosciuto papà?»«In treno»Siamo in una pizzeria del quartiere Santa Lucia, a due passi da piazza Plebiscito. I pagnottielli [1] sono stati fatti fuori, uno con parmigiana di melanzane, gli altri friarielli [2] e mozzarella. È  quindi il momento delle riflessioni romantiche, innescate dallo sguardo di qualche ora prima su via Mezzocannone, storica sede dell'Università napoletana. In realtà so già dove va a parare la figliola, alla storia di Michelangelo e il blocco di marmo. Farei meglio dunque a tacere, invece intervengo a precisare: «Sul Cassino delle 7e34, ci presentò Eugenio».«E ti piacque subito papà?»La risposta della dolce metà è un sorriso, carico, straripante addirittura di affetto, ma non è un «Si!». Al più potrebbe essere un «Mah, non tanto ...».Via libera alla giovane carogna: «Anche Michelangelo sapeva intravedere una bellissima scultura in un anonimo blocco di marmo». Poi un'occhiata a me e, a voce più bassa: «scultura, mo ...»Meglio cambiare discorso, chiedere il conto e ripartire per il nostro giro.Era cominciato alle dieci, sbarcati dal treno nella brulicante piazza Garibaldi, subito la prima tappa al caffé Mexico, per ricordarsi cosa voglia dire "caffé".E anche la prima sorpresa: i pc portatili di marca, Acer ad esempio, venduti dagli ambulanti insieme a macchine fotografiche e cellulari. Il portatile è un bene di largo consumo, è ufficiale.Poi il Rettifilo, piazza Nicola Amore, si risale un pezzo di via Duomo, ma non c'è tempo per una puntata al tesoro di San Gennaro.Invece imbocchiamo via San Biagio dei Librai, per svoltare dopo poco in via San Gregorio Armeno, la stradina dei presepi. Se San Biagio era affollata, San Gregorio è zeppa, si arriva a fatica al fondo, una sosta ad ogni bancarella: sfondi di presepe, pastori, fontanine con motorino per il ricircolo dell'acqua. E poi microscopici "pezzi" per il presepe: frutta, cassettine di pesce, intere micro-scene di vita napoletana del '700 o giù di lì.Tornati su via San Biagio, si prosegue fino ad una sosta nel cortile di santa Chiara, ci sono due sposi a farsi fotografare!, poi si spunta su piazzetta del Nilo, a due passi da Scaturchio. E' quasi mezzogiorno, abbiamo driblato offerte di pizze, pizzette, calzoni, sfoglatelle, babà, ma tre Santa Rosa [3] di Scaturchio ci stanno benissimo.Si riprende, c'è la chiesa di Sansevero con il Cristo Velato e le due Macchine anatomiche. C'è una sorpresa, si paga per l'ingresso, ma un cartello avverte che questo è il solo introito a finanziare la manutenzione della chiesa.Ci dirigiamo verso il mare, piazza Plebiscito e quindi la sosta per il pranzo.Il pomeriggio ci porta a fare due passi per via Chiaia, via Toledo, uno sguardo alle stradine dei terribili Quartieri Spagnoli, poi da piazza Dante si imbocca via San Sebastiano, e si ritorna su piazzetta Nilo. E da lì, stanchi ma soddisfatti, alla stazione. È un "Cassino" che ci riporta a casa, ma è delle 17:49 questo. Siamo al pomeriggio di un matrimonio, verrebbe da dire.Mi è piaciuto questo giro napoletano, in un caldo giovedì di dicembre. Pulita, animata senza destare timori, cosmopolita come sempre, cento razze a proporre ogni tipo di mercanzia.Il traffico, certo, e non sono solo i motociclisti a "nzipparsi" in ogni spiraglio incautamente lasciato da chi precede, ma oggi siamo a piedi. Alleluja.[1] panini di pasta da pizza, cotta la forno, po aperti e farciti[2] broccoletti di rapa, già in fioritura ma ancora teneri; vanno fritti in olio, con aglio e peperoncino, accompagnati da salsicce di maiale al finocchietto[3] sfogliatella riccia, con un sovrappiù di crema pasticciera e delle amarene a completare la farcitura.