elaborando

Ecograficamente vostro


Una bella foto, non c'è che dire, ma non so come ci siano rimasti mamma e papà.Perché tre ci sono di sicuro, non vorrei che qualcun altro si fosse tenuto defilato.La prima ecografia che ho visto era quella di V., la nostra bimba. Non si capiva un accidenti, anche se la mia signora, ormai ufficialmente mamma, era letteralmente sciolta dalla dolcezza solo a guardare quella macchia in movimento. Però vi assicuro, non si capiva un bel niente.La prima foto bella di V. risale al giorno prima della nascita. Lei fa spesso scelte alternative, cioè fa esattamente il contrario di quello che ci verrebbe in mente di suggerirle. Quella volta decise di sistemarsi al contrario, podalica, e così ci volle una radiografia per capire esattamente com'era messa. Adesso è in cantina, la radiografia. Quando scendo a fare pulizia la tiro fuori, è veramente una bellissima foto.Ma torniamo all'immagine. Fa parte di un reportage pubblicato dal Daily Mail e ripreso da Quotidiano.net.Al di là del valore diagnostico dell'ecografia, per il quale migliore è la tecnica, meglio è, ho idea però che tutto questo dettaglio rovini un po' la sorpresa, finisci per sapere con largo anticipo chi ti troverai tra le braccia quando chiederanno: «dov'è il papà?». Io sono contrario perfino a sapere in anticipo il sesso del bebé, informazione che pure un valore pratico ce l'ha: dimezza lo sforzo creativo per la scelta del nome e semplifica un po', forse nemmeno più tanto, la predisposione di quello che una volta si chiamava "corredino".Secondo me ci vuole la sopresa. Io la ebbi alle 19:20 di un sabato di ottobre. Bellissima, la sorpresa e la bimba. Poi per fotografarla, la bimba, non è mancata occasione.A proposito della sorpresa che deve aver colto i genitori del trio nella foto, ricordo un neologismo creato in ufficio ormai quasi trent'anni fa da un collega, con una perfetta sintesi dei due concetti di forte sorpresa e di contrarietà: estercofatto. Sul De Mauro però non c'è.Buon giovedì.