elaborando

Navy, la navigatrice


Ho dovuto cambiare auto.Quella che avevo in assegnazione aveva raggiunto il limite di chilometri previsti, e così mi sono ritrovato con una "assegnazione provvisoria": cambio da effettuare al volo, giovedì pomeriggio.Scendo nel parcheggio, sposto i personal belongings, poi in serata vado verso Pisa. Venerdì mi aspetta una giornata di lavoro a tema lì, all'ombra della Torre, per usare un'immagine inflazionata. In verità dalla Torre non ci passo nemmeno, sarebbe più realistico dire all'ombra di MediaWorld, ma farebbe meno effetto.Per strada ho scoperto di avere un navigatore, anzi una navigatrice a giudicare dalla voce. Bella voce, professionale ma con un pizzico di fascino, giocato sui toni e sulle pause. Esempio: «Prosegui sulla A12 per nove chilometri ... poi ... tieni la destra». Ecco, quella pausa prima e dopo il poi, lasciava intravedere qualche significato in più per quel "tieni la destra", veniva da chiedere «Non posso prendertela subito, la destra? e poi, non sarebbe meglio la sinistra? è quella più vicina a me, no?». L'ho chiamata Navy, mi è parso appropriato.Ieri pomeriggio tardi, finiti gli incontri pisani, risalgo in macchina. Destinazione? Non so cosa mi sia passato per la mente, non le ho detto che si andava a casa, a Ivrea:  «Trieste, Navy si va a Trieste».Mi ha guidato con poche istruzioni verso il casello e abbiamo imboccato la A12, direzione Genova. Ogni tanto provavo a intavolare una conversazione, c'è un tastino per farlo. In fondo speravo che mi chiedesse qualcosa tipo: «Che si fa di bello a Trieste, stasera? hai qualcuno lì? domani che si fa?». Cose così insomma. Ma Navy niente, algida: «Prosegui sulla A12».Poi al bivio per Parma, naturalmente mi dice «Tieni la destra». E io, tranquillo, tiro dritto. Non ha fatto una grinza: ha ricalcolato il percorso e per un paio di uscite mi ha proposto di imboccare il casello e di tornare indietro; poi ha smesso, il bivio per Milano si avvicinava, conveniva passare da lì.Ormai potete sospettare come è andata, è stato tutto un proporre (lei), ignorare (io), ricalcolare (lei). Al bivio per la Serravalle ho tirato dritto. Lo stesso ho fatto dopo, sulla Gravellona: invitato a svoltare per Milano, poi per Piacenza, ho ignorato. Mi sarei aspettato di cogliere un'irritazione nella sua voce. Niente, apparentemente. A Piacenza, Navy ha pensato che finalmente l'avessi imboccata l'uscita, e si è precipitata a suggerirmi: «Al rondò prendi la quarta uscita», un'inversione di marcia, in pratica. Ecco, forse in quel momento si è cominciato a cogliere qualcosa, in quel suo precipitarsi, anticipare le cose, non era più algida come un paio d'ore prima.L'ultimo tentativo autostradale l'ha fatto a Santhià, quando mi ha proposto la A4. Niente, ho tirato per la A5, uscita Ivrea. Negli ultimi dodici chilometri, la lineetta verde sullo schermo, quella del percorso suggerito, disegnava dei cappi intorno a ogni rondò, li chiama così Navy. E ogni volta, io a tirare dritto, lei a ricalcolare il percorso.Non è andata come mi aspettavo. Avrei sperato che la provocazione la sciogliesse, che si creasse quel clima di familiarità che ci avrebbe reso meno impersonali i prossimi giorni. Ci toccherà pendolare insieme tra Ivrea e Milano, su un percorso che conosco come le mie tasche, qualcosa dobbiamo inventarci, pena la noia.Ma il tentativo di ieri sera è fallito miseramente. Arrivati nel piazzale sotto casa, prima di spegnere il motore, ho sfiorato il tastino, quasi una carezza: «Vieni su, Navy?». Non ha risposto.Ha passato la notte giù. Stamattina devo inventarmi qualcosa.Nell'immagine il punto in cui stasera alle 21 sarà annunciata la Mugnaia del Carnevale d'Ivrea di quest'anno, la nuova Violetta. Vi tengo informati.Buon sabato.ps. delle ore 21:00: la Mugnaia 2007 è Barbara Bellardi