elaborando

Emo-zioni


«Sei minuti e mezzo! Glielo avevo detto che si faceva in un attimo!»E chi ti aveva chiesto tutta questa fretta, occhioni blu in camice bianco, angelo del Centro Trasfusionale? Adesso potrò solo simulare una coagulazione lenta, per rimanere qualche attimo in più qui, dove sei tu, il batuffolo di ovatta pressato sull'incavo del braccio.Che sei contenta si vede, in soli trecentonovanta secondi la tua macchinetta mi ha prelevato i canonici 450 ml di sangue. Io no, io adoro la mezzora abbondante che richiede la plasmaferesi, quella che io chiamo raccolta differenziata e che mi hai praticato le altre volte. Ma ieri mattina no, «l'emoglobina è a livelli ottimi!» e così, emoglobina del cacchio, hai optato per un prelievo normale e sono svaniti ventitre minuti in tua compagnia; alle otto e un quarto ero già fuori dal centro.Certo, sono stati momenti bellissimi. Mi hai chiesto: «Che braccio preferisce?», e ho sentito la mia voce rispondere: «Il destro andrà benissimo», mentre avrei voluto dirti che potevi disporre a tuo piacimento di tutte e due le braccia, e non solo. E poi le tue mani che stringono la fascia dello sfigmomanometro intorno al mio braccio destro: «80-120, ottimo!». Vederti contenta ha reso felice anche me, lo confesso. E ancora le tue mani su di me, mentre sistemavi l'ago e fissavi il tubicino al braccio, con del cerotto adesivo trasparente. Abbiamo scambiato poche parole, avevi notato che avevo con me un opuscolo dell'AVIS da leggere durante il prelievo: «Non farà in tempo - mi hai detto - durerà cinque o sei minuti appena». E in effetti non sono riuscito a concentrarmi sulle notizie dalle sezioni AVIS del Piemonte, tutte più o meno uguali, come le foto di gruppo, una accanto ad ogni trafiletto, tutti con sorriso a tutto campo.«Come va?» - «Dottoressa, mi ha demotivato, in pochi minuti non riuscirò a concentrarmi su nessuna notizia» - «Oh guardi, può leggere con calma, anche fino a stasera se vuole, chiudiamo alle 8!». Chiaramente un'offerta formale la tua e poi, in tutta sincerità, chi se ne frega dei resoconti delle sezioni?E sei stata grande, quando al tipo che fingeva di supplicarti: «abbia pietà di me!», mentre ti preparavi ad inserirgli l'ago nel braccio, hai risposto: «non mi piace la pietà, è un sentimento negativo, preferisco la comprensione».E allora comprendimi, non possiamo continuare a vederci così, tra un'ago e una sacca di sangue. Adesso dovranno passare altri tre mesi, poi mi toccherà trovare una giornata libera per tornare da te. Diciamo che se riesco a rivederti prima delle ferie è un miracolo.Sai che ti propongo? Passiamo alle micro-trasfusioni, 5 ml di sangue ogni mattino. Passo da te, prelevi, se vuoi mi faccio impiantare un ago con un rubinettino, così spilli direttamente, ci si fa un caffé e poi parto per il lavoro. Che te ne pare?Mi corre l'obbligo di precisare alcune cose. Il mio resoconto della donazione di sangue di ieri mattina è sostanzialmente esatto, i particolari sono veritieri: la misura della mia pressione è stata davvero di 80-120, la donazione è durata sei minuti e mezzo, la dottoressa è sul serio carina e, si, con occhioni blu.Peraltro sono convinto che, se ha un blog, riferendosi a questo episodio ci avrà annotato: "anche oggi quaranta prelievi, che tedio [1]. C'erà persino uno che si è portato da leggere, figurati, ma ci voleva mettere le tende, al centro trasfusionale?"Auguri all'AVIS per i suoi 80 anni.Buon sabato.[1] le donne belle non si lasciano andare al turpiloquio, come "che palle" o simili. Al massimo arrivano a dire "che tedio", perlappunto.