elaborando

C,mm,n


Non sto studiando i codici fiscali, che pure mi affascinano, vado orgoglioso del mio PQL.La sigla, pronuncia common, accompagna la prima auto open source disponibile per essere liberamente replicata da chiunque: il progetto completo di specifiche e disegni è sul web. A disegnarla un gruppo di ricercatori olandesi che, oltre a presentarla sul web, ne ha anche mostrato un prototipo al salone AutoRai, il salone olandese dell'auto.A sponsorizzare il progetto è stata la società olandese per la natura e l'ambiente (Stichting Natuur en Milieu) e le tre università di Delft, Eindhoven e Enschede.Nello spirito dell'open source, quello nato in informatica, dove ha consentito la crescita e l'affermazione del sistema operativo Linux per esempio, è possibile per chiunque suggerire modifiche: migliorative o per ridurne i costi di produzione, basta che funzionino e siano di patrimonio comune.E naturalmente è ecologica, non mi sarei aspettato diversamente: motore a idrogeno, emissioni-zero.Non è il solo progetto di questo tipo.Ancora di un'auto si tratta per il progetto OSCar, tedesco questa volta. Ma è un po' indietro, appena fuori dalla fase di concept.E poi c'è openprosthetics.org, progetto di protesi, sempre nello spirito open source.Nel 2004 Jonathan Kuniholm, uno dei fondatori della Tackle Design, specializzata in progetti meccanici ad alta tecnologia, era in Iraq, comandante  di un plotone.Impegnato nell'opera di bonifica di ordigni inesplosi, ebbe l'idea di chiedere alla Tackle Design un aiuto per tradurre in pratica le sue idee per un robot-artificiere. Non costosissimo come quelli in circolazione, ma derivato dalla meccanica tradizionale. Il prototipo funzionò, rivoluzionando il campo, perché le idee erano valide e furono messe a disposizione, open source, appunto.Sfortunatamente un robot-artificiere non è la soluzione perfetta, e mr. Kuniholm finisce per rimetterci una mano. Ve lo immaginate nel suo letto d'ospedale preda della depressione? Forse un po', ma non perde l'occasione per riflettere sul processo di sviluppo e produzione delle protesi. Capisce che rendere disponibili gratis le idee può abbattere i costi e così la Tackle Design modifica un po' la sua missione, avviando il progetto Open Prosthetics, le protesi in open source.Sono notizie che fanno piacere, rassicurano sul genere umano. Servirebbe leggerne più spesso di cose così.Buon martedì.