elaborando

Cellulari e intercettazioni


Due notizie che si incrociano: una mi piace, l'altra no.La prima è nostrana: a Torino lei regala a lui un cellulare, e lui lo utilizza per mesi, tranquillo. Finché scopre che sull'apparecchio è installato un programmino che invia il riepilogo di chiamate e sms, sia ricevuti che inviati, a un altro numero, immagino quello di lei. E parte la denuncia per intercettazione abusiva.Non si tratta di software complesso, naturalmente, e pare che se ne trovi in rete a costi contenuti. Quindi attenti ai regali, specie se arrivano da partner sospettosi. E comunque la notizia non mi piace, non è per nulla gradevole: immaginatela applicata all'ambiente d lavoro, per fare un esempio.L'altra è su un tema simile, ma è di quelle che mi piacciono. Vi capiterà, certamente, di ricevere una chiamata sul cellulare nel momento meno opportuno: ad esempio mentre siete impegnati in una discussione delicata, o mentre ascoltate qualcuno che non vorreste interrompere. Sarebbe bello se il cellulare sapesse valutare se è il caso di squillare o meno, a seconda di chi sta chiamando.Pare che la Intel sia vicina alla soluzione: un sistema, da integrare nel cellulare, che ascolta la conversazione in atto intorno a voi, ne ignora il contenuto verbale e ne analizza solo i toni e i ritmi, per classificare il tipo di conversazione in cui siete impegnati. Sarà sufficiente aver programmato per ogni chiamante se volete o meno essere interrotto in certe situazioni e il gioco sarà fatto. Sono ancora lontani dalla realizzazione a basso costo, per adesso, ma è possibile che alla fine ci si arrivi.Ho solo un dubbio: ci sono momenti in cui si parla poco, pochissimo, eppure non si desidera essere interrotti lo stesso. Come farà il sistema a capire che non è il caso di passare la telefonata? Che basti spegnerlo?Nell'immagine: non è una "cimice", ma una mosca a tavola.Buon giovedì.