elaborando

Virtual walk


Mena Suvari mi ha colpito, o meglio l'ha fatto il suo avatar: capelli tagliati cortissimi, abbigliamento "aggressivo", marcia in primo piano, in una lunga fila di donne; partite il 1° ottobre da Boston, sono attese per l'ultimo giorno del mese a San Francisco. Intanto la signora Suvari continua la sua normale vita di attrice, spesa dove il lavoro la chiama.Perché la marcia è virtuale: le signore americane sono invitate a iscriversi al sito galtogalwalk.org, quindi scelgono un avatar, lo abbigliano secondo i propri gusti e si uniscono al gruppo, che in questo momento conta 2.642 marciatrici virtuali. Obiettivo un milione di donne in marcia entro fine ottobre.Lo scopo dell'iniziativa è quello di raccogliere fondi per sostenere le donne colpite dal cancro al seno; l'iscrizione comporta infatti una donazione minima di 3 dollari. Al momento sono a quasi 30.000 dollari raccolti, quindi la media di donazione è di 10 dollari a testa.Il sito è stato messo su Jeanne Fitzmaurice, imprenditrice nel campo dei centri benessere, affiancata da Sue McMillan e Esther Luc; alle spalle una fondazione istituita nel 2005 proprio per aiutare le donne americane colpite da questo terribile male.Cosa ha di particolare ottobre? Il mese appena cominciato è quello dedicato all'iniziativa nata quattordici anni fa negli Stati Uniti e poi diffusa in molti paesi del mondo: sensibilizzare sul problema del cancro al seno e favorirne la prevenzione. Breast Cancer Awareness Campaign, un nastro rosa come simbolo.Da noi? Tradotto nell'iniziativa Nastro Rosa, si manifesta in maniera più tradizionale, non è ancora web 2.0: donazione via sms o telefono fisso, una guida alla conoscenza del problema in farmacie e profumerie. Perché l'iniziativa lega a doppio filo salute e bellezza: l'Awareness Campaign fu un'idea di Evelyn Lauder, di Estée Lauder Companies.Nome familiare anche a me, che in profumeria mi sento perduto. Perché ogni tanto ci provo a regalarle qualcosa in profumeria: scartati tutti gli aggeggi tipo "Beauty case & derivati", se l'occasione è impegnativa e "Pinzoni & Co" sono inadatti, evitando i trucchi che non usa, rimane il profumo.Già, sembra facile. A lei piace leggero, fruttato, non dolce. E a questo punto la commessa, che peraltro mi mette pure a disagio col suo essere perfettamente e copiosamente truccata, ne tira fuori una manciata, giusto per capire se ci siamo capiti: questo è l'ultimo arrivo, imperdibile, quest'altro è un classico, non posso sbagliare, quest'altro ha una bottiglietta carina. A questo punto si parte con l'annusare le striscioline di carta: preferisce questo o quest'altro? Dopo due tre annusate non ci capisco più niente. E finisco per scegliere la bottiglietta carina, tanto il profumo era nella categoria leggeri-fruttati-non-dolciastri, no?Buon mercoledì.