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Tanti auguri, ma riciclabili


Che fine fanno gli auguri natalizi che ricevete via posta?I miei, ne ricevo una ventina per lavoro, si accumulano regalandomi sensi di colpa, poi me ne sbarazzo con la carta da riciclare in gennaio, a feste finite. Il perché dei sensi di colpa? Dovrei rispondere, ma in genere non lo faccio, per pigrizia.Considero la cerimonia uno spreco, basti pensare al lavoro che ci gira intorno. Il mio indirizzo sarà in un po' di fogli excel sparsi per le aziende che operano nel settore. La segretaria proporrà, qualcuno taglierà, bisogna ridure i costi, alla fine, se supero l'esame, qualcuno scriverà un messaggio trito e ritrito sul cartoncino. Le Poste Italiane si affanneranno a recapitare la busta alla mia azienda, qualcuno smisterà, un altro consegnerà. Io aprirò, ripiegherò con cura e al 2 gennaio depositerò nella carta da riciclare. Uno spreco.Dagli Stati Uniti, che di Kyoto se ne fregano ma si danno tanto da fare per l'ambiente, arriva la proposta interessante di una società impegnata nel produrre rispettando l'ambiente: la Re-Product. L'azienda si presenta con uno slogan in tema: "A world without waste", "Un mondo senza sprechi", e quest'anno cercano di farsi conoscere con un'operazione che potrei chiamare: "Auguri natalizi riciclabili".Vediamo come funziona. Il biglietto di auguri prodotto dalla Re-Product ha una busta che reca prestampato all'interno l'indirizzo a cui ri-spedire il tutto a feste finite. Una volta aperta la busta, si tira via il lato dove è stato scritto il nostro indirizzo, lo si inserisce nella busta insieme al cartoncino e si spedisce al centro di raccolta. L'invio è pre-pagato.Immagino che anche a voi verrà da formulare l'obiezione che è venuta a me: ma non si fa prima a riciclare la carta nel modo usuale? Il biglietto di auguri non è di carta, ma di un materiale sintetico, l' OPP (oriented polypropylene). Sul sito rassicurano: il biglietto non contiene alcun materiale tossico, inchiostri di stampa inclusi, e produrlo costa all'ambiente meno di quanto costi produrre carta. Il centro di raccolta, poi, è presso la Shaw Industries, che ricicla i biglietti nella costruzione di tappeti.Non lo so, credo che l'ambiente si protegga in un altro modo. Adesso è da un po' che non sento parlare delle buste del supermercato come della minaccia del secolo, probabilmente perché abbiamo cambiato secolo. L'umanità era divisa tra gli insensibili e chi propugnava l'eliminazione totale delle buste di plastica. La mia posizione era diversa: Se riutilizzo la stessa busta in altre due spese, il mio consumo di buste si riduce di due terzi, che è un bel risultato, no? E ottenuto senza cambiare più di tanto il mio stile di vita. Perché non fare così?E quindi per anni abbiamo ripiegato le buste come si fa per la bandiera americana nelle cerimonie funebri, vi è capitato di vederlo in un film? Rimane un triangolo che viene appoggiato sulla bara. Bene, con le buste si può fare lo stesso, era una cerimonia da domenica pomeriggio, senza il pathos della scena del film, ovviamente e per fortuna.E quindi, per gli auguri: sono tutti indispensabili? Non è preferibile una telefonata, riducendo il numero di biglietti da inviare per posta? E magari sostituire una telefonata durante l'anno con una buona vecchia lettera scritta a mano, che non verrà in mente di riciclare?Buon mercoledì giovedì.