elaborando

Si vola basso da noi


Ma Ying-Jeou, del KMT (Komintang, Partito Nazionalista) ha vinto, ribaltando la situazione precedente, che vedeva al governo il DPP (Democratic Progressive Party).A dividere i programmi dei due candidati essenzialmente un elemento, come rapportarsi alla Cina: tenere ben chiuse le frontiere (DPP) oppure aprirle, anzi annullarle (KMT). Da un lato la difesa del DPP della diversità e prosperità economica di Taiwan, integrata nell'economia occidentale e proprio per questo in apparente crisi. Dall'altra la speranza del KMT di aprirsi al mercato cinese, con il vantaggio, rispetto agli altri investitori, di parlare la stessa lingua, il cinese.Era in gioco l'identità del paese, logico quindi che la pubblicità elettorale abbia avuto toni molto accesi. Un articolo di Reuter riporta un po' di esempi, giusto per farci un'idea.Aprire ai cinesi? - recita più o meno un manifesto del DPP - allora prepariamoci a gente che urina per strada, sputa mentre parla, sono ignoranti benché diplomati, sempre che non si siano contraffatti il diploma.Integrazione con la Cina uguale degrado della propria condizione sociale: si è puntato su paura ed egoismo.Il KMT ha puntato invece sulla prosperità economica che ci si aspetta da una maggiore apertura alla Cina: un enorme hamburger a sei strati rappresentava i sei punti del programma. E poi l'immancabile pollo fritto: "Bye bye to hunger", Ciao-ciao alla fame. Un messaggio molto più positivo.Il prevalere del KMT ci farà assistere quindi a un periodi di disgelo, di apertura più o meno graduale delle frontiere, rimarrà da vedere se l'identità di Taiwan rimarrà viva o meno.E da noi? Le ultime argomentazioni che ho sentito parlano di regali e di Alitalia. Mi pare si voli basso.Piove, mi toccherà stare più a lungo a tavola anche oggi, mannaggia.Buon lunedì dell'Angelo.[Vignetta da: adventure_kayak.tripod.com]