elaborando

Sparadrap


Il nome ha tutta l'aria di essere onomatopeico, nel senso che, come dice il Dizionario della Lingua Italiana Sabatini Coletti, "costituisce onomatopea".Il dizionario l'avevo consultato per verificare che si scrivesse proprio così, a volte i ricordi scolastici possono tradire e "onomatopeico" è una parola che non incrocio da anni. Comunque niente paura, nello stesso dizionario trovo: "onomatopea, parola o locuzione che imita rumori o versi di animali (p.e. tic tac, miao)".E "sparadrap", il cerotto dei nostri amici francesi, ricorda il rumore dello srotolamento del cerotto in rotoli, quello che forse oggi si incontra solo negli ospedali; perché per le nostre "bue" ormai si va di cerotti autoadesivi ipertecnologici. Anche in napoletano si usa "sparadrap", o forse si usava, qui mi servono lumi: stessa origine francese del napoletano "buatta" per "barattolo, scatola".Che c'entrano i cerotti a colazione stamattina? Un compleanno: oggi, 26 marzo 1845, i dottori Horace Harrell Day e William H. Shecut depositano il brevetto No. 3,965, che descrive una mistura autoadesiva da spalmare sulle ferite per proteggerle da contatti indesiderati. La mistura, una volta seccata, può essere tirata via in un attimo.A commercializzare il prodotto col nome di Allcock's Porous Plaster sarà poi il dottor Thomas Allcock, a cui i due inventori cedono il brevetto.Il 26 marzo è anche la data di nascita del grande matematico Paul Erdös, scomparso nel 1996 a 83 anni. Prolifico, geniale, spiantato, non ebbe mai una casa né quindi un armadio per le sue cose, gli bastava una valigia."I matematici sono delle macchine che trasformano caffè in teoremi", è solo uno delle mille tracce che ha lasciato sulla terra; fedele a questo motto la sua alimentazione era del tutto irregolare, con abbondante uso di stimolanti, per affrontare le sue giornate di lavoro lunghissime, interrotte solo da qualche ora di sonno.Ha prodotto moltissimi risultati e proposto innumerevoli problemi, qualcuno ancora in attesa di essere risolto, come quello che riguarda le "frazioni egizie", ad esempio.Gli Egizi avevano un concetto di frazione più elementare del nostro; per loro una frazione era la ennesima parte di un intero. Quindi conoscevano 1/2, 1/3, 1/4, ..., ma gli sfuggiva il concetto di 5/6, per esempio. Unica eccezione 2/3, il completamento di 1/3, a cui era attribuito un significato religioso.Quando la soluzione di un problema prevedeva una frazione complicata, come appunto 5/6, il loro procedimento di soluzione portava a esprimerla come somma di frazioni unitarie: 5/6 = 1/2 + 1/3. Per semplificare la vita si andava di tabelle di scomposizione; il celebre Papiro di Rhind ha una tabella di frazioni del tipo 2/n espresse come somma di frazioni unitarie.Bene, Erdös congetturò che ogni frazione del tipo 4/n e 5/n può sempre essere scomposta in somma di tre frazioni unitarie. Esempio: 4/11 = 1/4 + 1/11 + 1/44. La congettura attende ancora una conferma o una smentita.Con le frazioni 4/n ci giochicchio da anni, senza naturalmente cavare un ragno dal buco. Ma il bello del giocare con i numeri non è arrivare in cima, che comunque sarebbe un'enorme soddisfazione, bensì scoprire il paesaggio strada facendo.Un bel giorno oggi, 26 marzo, insomma.Buon mercoledì! [Nell'immagine: sparadrap.org è anche un'associazione che si occupa della condizione dei bimbi malati o ricoverati in ospedale]