elaborando

I memristor, Aristotele, Carosone e i papaveri lilla


Non cercate un filo conduttore che li leghi, non c'è, anche se cercherò di simularne uno. Vediamo come viene.Trentasette anni fa il professor Leon Chua dell'università di Berkeley in California osservò che, nello schema che segue c'era un buco:correntecarica elettrica voltaggioresistorecondensatoreflussoinduttore?Un'osservazione tutta teorica, erano ragioni di simmetria a dire che lì doveva esserci qualcosa. Il resistore aveva trovato impiego nei circuiti elettronici, ma anche nelle stufe, per fare un esempio; il condensatore aveva reso possibile insieme all'induttore la sintonia del ricevitore radio. Tutti componenti fondamentali dell'elettronica applicata alla nostra vita quotidiana: cosa ci poteva essere nel buco mancante? Il professor Chua ipotizzò le proprietà dell'oggetto misterioso, che chiamò memristor: un componente di cui si potesse modificare la resistenza, sottoponendolo a una variazione di corrente.Ci sono voluti trentasette anni, ma nei laboratori della HP è venuto fuori il primo memristor che promette di essere replicabile in quantità. Se tutto va bene potremo avere presto una nuova generazione di chip di memoria che immagazzineranno molta più informazione di quelli disponibili ora. Pensate, tutta la storia di Sanremo ad alta qualità, in uno spazio non più grande di un granello di sabbia. Eh? Impressionante, no?Il professor Chua spiega che l'intuizione gli era venuta seguendo lo stesso procedimento logico seguito da Aristotele, quando aveva definito la differenza tra sostanza ed essenza. Sarà, ma quel giorno ero assente, per me Arisotele rimane l'azionista di maggioranza del libro di filosofia del terzo liceo, peccato che quel libro lo rivendetti praticamente intatto, ad un ottimo prezzo.Io avrei usato un altro modo di spiegare la cosa: se la logica ti dice che una cosa deve esistere, allora esiste. Come il papavero lilla che ieri mattina spuntava dal fosso, o la versione in chiave ironica di "E la barca tornò sola", Carosone 1960. L'originale, per niente ironico, Sanremo 1954, starebbe nel famoso granello di sabbia. Poi ditemi se non c'è un filo conduttore.Buon venerdì.