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Doping e cookie


Ci sarebbe una prova inoppugnabile a inchiodare chi si "dopa" con l'Epo di terza generazione. A detta di un esponente dell'Agenzia Antidoping, nell'eritropoietina sintetica prodotta di recente è presente una molecola particolare, chiamata Continuous Erythropoiesis Receptor Activator, per gli amici CARA. Questa molecola ha il solo scopo di star lì e di farsi ritrovare nel corso di un'analisi. Se c'è, allora vuol dire che si è assunta quella sostanza, e se si fa il ciclista agonistico, ad esempio, non sta bene.La notizia me l'ha passata ieri mattina in auto uno dei notiziari che ascolto, non ricordo più quale. E mi ha fatto pensare all'analogia della molecola CARA con i cookie di Internet.Alla lettera, cookie vuol dire "biscottino" ed è un'informazione che i server internet scrivono nel nostro browser per ricordarsi qualcosa che gli servirà in seguito. Esempio: ci sono portali che hanno due formati di pagina per la home page, uno largo e uno stretto, sta all'utente decidere quale vuole visualizzare. La scelta va poi ricordata, però, in modo che, tornando su quel portale, la pagina sia visualizzata come l'utente aveva scelto l'ultima volta. Il server annota la scelta in un cookie, così in seguito basterà leggere dal pc il valore di quel cookie e agire di conseguenza.Di tanto in tanto c'è chi solleva questioni sulla privacy, legate proprio ai cookie. Il timore è che possano essere utilizzati per tracciare i comportamenti in modo che leda il diritto alla privacy: se sul mio pc c'è un cookie che segnala che sono passato da un sito di sport, un altro che traccia il passaggio da un sito di acquisti on line guardando delle racchette, allora mettendo insieme le informazioni si comincia a sapere un po' di cose di me.Il problema non è nei cookie, naturalmente, ma nell'uso che se ne fa.Tornando alla CARA, mi pare si possa parlare del primo cookie farmaceutico. La mia perplessità sta proprio nell'uso che se ne può fare. Se non regolamentato, potrà succedere che una banale analisi delle urine potrà rivelare se faccio uso del farmaco A o del farmaco B, e quindi sapere cose del mio stato di salute che non dovrebbero essere diffuse. Basti pensare alle assicurazioni sulla vita: il prezzo della polizza potrebbe essere determinato da due gocce di pipì: assumi il farmaco A e il farmaco B, quindi sei inguiatello e il costo triplica.Magari è meglio regolamentare l'uso di queste molecole da subito.La colonna sonora proposta è in tema con i cookie-biscottini: If I knew you were comin' I'd've baked a cake (Avessi saputo che venivi, ti avrei infornato un dolce) di Eileen Barton. Rimase in cima alle classifiche americane per dodici settimane, nel 1950. Bel motivetto.Buon giovedì.[Immagine: un biscottino al cioccolato, da Wikipedia]