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Buon compleanno!


Tra poche ore è il suo compleanno.Quest'anno ce l'ho fatta in scioltezza, lo scorso giovedì ho dovuto interrompere le vacanze e tornare in quel di Milano per lavoro, per quella che si rivelata una giornata di autentica cacca. Ho potuto fare però una breve sosta strategica per acquistare una cosetta che spero le piacerà.In genere, però le ricorrenze sono una tragedia, perchè scegliere il regalo giusto, che piaccia da sballo senza svuotare le tasche, giusto per citare un paio di caratteristiche di base, non è per niente semplice. Di ricorrenze ce ne sono in abbondanza: compleanno, onomastico, san Valentino, Natale, anniversario di matrimonio, e mi sono limitato all'essenziale.Certo, si può regalare un buon libro. Non è nemmeno difficile scegliere quello giusto, basta regolarsi sulle parole chiave della presentazione del libro, nel risvolto di copertina.Stasera, ad esempio, sosta in libreria; io ho preso "Si salveranno gli ingenui" di Massimo Gramellini, lei "Le sparizioni" di tale Scott Heim. Leggo dal risvolto: "Un romanzo ... nitido e minuzioso, amaro e rovente, colmo di mistero e di inquietudine ... anatomia lacerante di una famiglia di oggi, invischiata nelle emozioni, nei silenzi, nella ritrosia delle cose mai dette ...".Capito cosa intendo? Tutte parole chiave che fanno scappare a gambe levate me, ma attirano irresistibilmente lei, quindi è davvero semplice scegliere un libro che con buone probabilità le piacerà. Se poi l'autore è scandinavo, si va sul sicuro.L'abbigliamento, invece, è da considerare con cautela. Al più si può azzardare una camicia da notte o una bella sciarpa, un foulard. Il resto, come anche gli accessori: borse, scarpe, guanti, sono sabbie mobili, da evitare assolutamente.E allora, non potendo alternare solo libri d'inquietudine, camicie da notte e sciarpe, rimangono due postacci: profumerie e gioiellerie.La gioielleria è chiaramente l'ultima spiaggia, il marito in gioielleria è uno che non ha saputo programmare l'evento, stupidamente ha atteso l'inevitabile senza prendere l'iniziativa e quindi, con l'acqua alla gola, soccombe all'acquisto fatale del coso prezioso. Che pure lì, bisogna starci attenti: mica tutti i cosi che riluccicano vanno poi bene. Però, se si trova la gioielliera giusta, e io la trovai, si può uscire dall'avventura con buoni risultati e senza accendere mutui. Ma non so quanto sia facile in generale.La profumeria invece consente soluzioni di buon effetto e ancora a costi ragionevoli, ma ha le sue complicazioni.Alle prime battute ti chiedono: «Un profumo, ha già delle idee?» Se avessi avuto delle idee, forse non sarei arrivato qui da te, cara la mia truccatissima e profumatissima figliola. O comunque, avrei scelto il profumo da solo.E invece: «Speziato? fruttato? leggero? un po' più persistente?» E via ad annusare strisce di cartoncino. Meglio di una volta, quando ti profumavano polsi, dorsi, palmi, che all'uscita sembravi una mondana e dovevi lavarti alla toilette della stazione, pena il sospetto di essere stato con un'altra; anzi, con un esercito di altre.E anche quei due appunti mentali che ti sei costruito negli ultimi giorni, con caute domande e studiando le sue bottigilette, si confondono sotto la raffica di proposte della fanciulla.Alla fine scegli, ma in base alla forma della bottiglietta, mica del profumo; ed è soprendente che ci azzecchi con una percentuale altissima, avrò sbagliato un paio di volte in trent'anni.Per domani il dado è tratto. Il prossimo impegno è a fine ottobre, onomastico.Se mi organizzo, evito la gioielleria. Sono orientato ai foulard, sempre che non ci attenda un autunno caldo.Buona notte.[Immagine: il fiore l'ha coltivato lei, la foto è mia ]