elaborando

Così impari


L'indagine ricordata ieri dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini è stata pubblicata nel dicembre scorso, a cura dell'OCSE su dati del 2006. Ad essere messi a confronto erano stati ragazzi quindicenni di 47 paesi, di cui 30 appartenenti all'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). L'Italia si era piazzata male: rispetto a un punteggio medio dell?Unione europea di 497 punti e uno OCSE di 500 punti, i nostri ragazzi erano arrivati in media a 475. Meglio il nord-est (520 punti), poi il nord-ovest (501), il centro (486), infine il sud (448) e le isole (432).Fin qui un dato che ritengo sufficientemente oggettivo, se non altro perché il metodo di analisi era stato condiviso tra i paesi interessati, visto e accettato da un gran numero di occhi. Quindi la nostra scuola deve recuperare in qualità.Altro discorso è come muoversi da qui, il ministro indica le sue soluzioni.1. Occorre agire sugli insegnanti: migliorare il livello di preparazione, incentivare.Quindi, formazione: "In Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata organizzeremo corsi intensivi per gli insegnanti". Perché? "Nel sud - ha rilevato il ministro - alcune scuole abbassano la qualità della scuola italiana". Vedi indagine OCSE. Il dubbio che possano essere (anche) altre le cause del problema su cui agire, non sfiora.Incentivare: "La finanziaria prevede una razionalizzazione delle spese e da lì passa l'introduzione della meritocrazia e il 30% dei risparmi che andremo a produrre grazie a una riduzione degli sprechi. Sarà così possibile premiare chi è disponibile a fare formazione continuativa, chi raggiunge i migliori risultati". Quindi via 85.000 insegnanti in tre anni, una parte dei risparmi recuperati dal bilancio dello Stato ritorna in tasca dei meritevoli. Interessante vedere quali saranni i criteri di valutazione del merito.2. Occorre agire sui ragazzi: migliorare il comportamento, migliorare il profitto, premiare i migliori.Da qui l'introduzione della valutazione del comportamento in classe: i bulli e gli aspiranti tali dovrebbero essere scoraggiati così. E poi l'educazione alla cittadinanza: "Perché i ragazzi siano cittadini consapevoli dei propri diritti ma anche dei propri doveri e allo stesso tempo anche l'educazione ambientale, alla salute, ai corretti stili di vita e l'educazione stradale." Tra i doveri ci sarà anche il rispetto dello Stato Italiano, immagino; con i suoi simboli, come l'inno di Mameli, continuo a immaginare.Infine "la residenzialità degli studenti": offrire, in accordo con l'Anci, l'Associazione nazionale dei Comuni, residenze scolastiche a chi merita ma non ha mezzi sufficienti. Credo che la strada migliore sia agevolare economicamente le famiglie dei ragazzi che meritano, senza creare strutture-storture.Mi sembrano buone intenzioni con cui coprire il solo dato consolidato a oggi, il taglio di 85.000 insegnanti in tre anni con le sue prevedibili conseguenze: aumento del numero medio di ragazzi per classe (e questo banalmente peggiora la qualità del prodotto finale), diminuita attenzione al recupero dell'evasione scolastica. Il Ministro dice: "chi lo critica indichi una strada diversa". Ha ragione, credo che non ci siano alternative, una volta accettati i tagli di bilancio.Ecco, una volta accettati quei tagli. Ma presentarli come la chiave del miglioramento, mi sembra davvero fuorviante.Buona domenica.[Immagine: coccinella a tavola con noi in giardino, ieri a pranzo]