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Arriva l'influenza, lo dice Google


Sarà capitato un po' a tutti: quando arriva un malanno, prima di passare dal dottore di famiglia si dà un'occhiata all'enciclopedia medica, per farsi una prima diagnosi casalinga. Da ragazzino, nella libreria di mio padre ce n'era una che mi causò i peggio incubi: un mal di testa, ad esempio, è un sintomo associabile a una vasta gamma di diagnosi, che vanno dal "hai mal di testa e basta" allo "scrivi le tue ultime volontà e fallo subito, è meglio".Poi è arrivato Google. A lui ho chiesto lumi a fronte di una tosse persistente (era durata una settimana, mi figuravo già scenari tragici), lui mi suggerì che potevo essermi procurato uno "sperone calcaneare" corricchiando nel tempo libero. Ed è stato prodigo di suggerimenti anche per la riabilitazione dopo la frattura dell'omero, procurata cadendo dalla bici.Cosa ne ho ricavato? Direi nulla, ci ha pensato il mio dottore, di volta in volta, a rassicurarmi, prescrivere, sollecitare a cambiare qualche abitudine di vita.In casa Google, invece, hanno avuto un'idea brillante, basata sulla regola di base dei motori di ricerca: se da un lato fornisce informazioni, dall'altro il motore può capire qualcosa dalle richieste degli utilizzatori.Dalle chiavi di ricerca di natura medica chieste al motore è possibile infatti ricavare una mappa della distribuzione dei sintomi, e anche aggiornarla di giorno in giorno. Capiterà, così, ad esempio, che appena l'onda dell'influenza stagionale arriva in città, si moltiplichino le ricerche di termini come: influenza, febbre, termometro, tosse, raffreddore. Semplicemente contando le ricerche effettuate su quei termini, Google potrà segnalare che l'influenza ha messo piede in città. La sorveglianza sanitaria arriverà dopo, occorrerà che i malati lo dicano ai medici di base, e che questi segnalino.Quanto ci vorrà? Google ha stimato che la sanità ufficiale realizza con due settimane di ritardo. Il dato viene dall'analisi delle query (ricerche) su Google degli ultimi cinque anni, confrontata con i dati ufficiali del Centers for Disease Control and Prevention (C.D.C.).È nato così Flutrends, il nuovo servizio di Google, per ora attivo solo negli Stati Uniti: mappa degli USA, stato per stato, per scoprire quali zone sono a rischio. Sulla destra della pagina si può introdurre il codice postale della propria zona e il servizio fornisce l'elenco dei presidi sanitari nelle vicinanze. Semplice, come sempre in casa Google. Come la regola che pare sia stata dettata dal duo Larry e Sergey in person: mai più di 28 parole nell'home page di Google.com (mi pare di aver letto da qualche parte che di recente abbiano rilassato la regola a 32).Essenzialità come sinonimo di semplicità, insomma.Buon mercoledì.[L'immagine: quest'inverno arriva l'Australiana, pare. Potrebbe essere Kylie Minogue.]Vota il post su