elaborando

Una sosta in Toscana


Mentre addento il panino, guardo il filmato pubblicitario sullo schermo in alto, accanto alla cassa: un tipo giovane con la barba, inginocchiato sul prato, accarezza il cucciolo di cinghiale. Lo sguardo è pieno d'amore, sembra un Babbo Natale giovane; i suoi gesti sono dolci e si direbbe che il cucciolo apprezzi. Dovessi metterci un sottotitolo, o un tag, sarebbe sicuramente "bontà". Nella scena successiva, il tipo con la barba è in camice bianco, lo sguardo è lo stesso di prima, amore&bontà: sovrintende alla preparazione di prosciutti. Di cinghiale. Anche qui il tag sarebbe "bontà", solo in un significato appena appena diverso.Un altro morso al panino e rifletto: siamo ipocriti, ci facciamo intenerire da un cucciolo, ma, appena cresce, ecco che diventa una bestia. O da un bambino, che da grande diventerà avversario o addirittura nemico.Un po' più di equilibrio non guasterebbe, in un verso e nell'altro. Potremmo cominciare da Natale, evitando di essere "più buoni" per due settimane, ma con il proposito di essere un pizzico più tolleranti tutto l'anno.Era buono il panino al salame toscano, comunque; anzi buonissimo.Una serena domenica.[Nell'immagine: un animaletto in un negozio di gadget, mi sembra un gufo. Carino, vero?]