elaborando

Interpungere!


Sono arrivato a pagina 58 saltando un solo paragrafo: "Categorie semantico-pragmatiche basilari".Un po' mi ha smontato il titolo del paragrafo, il resto l'ha fatto una rapida scorsa delle tre pagine, così sono saltato al successivo "Pause e demarcazioni", che è davvero interessante.Si parte dal Martin che perse la cappa per un punto. Questa storia la sapevo: il povero abate Martino ordinò di scrivere sulla porta del convento la frase: "Porta Patens Esto. Nulli Claudatur Honesto", cioè: "La porta è aperta. Non si chiuderà a nessun onesto". Senonché il punto slittò di una posizione, sistemandosi tra "Nulli" e Claudatur", così ribaltando completamente il senso della frase: "La porta non è aperta. Si chiuderà all'onesto". E la sua cappa andò a farsi benedire, per rimanere in tema sacro, rovinandogli per sempre la carriera.Accanto a Martino e alla sua cappa, ho custodito nei ricordi anche l'insegnamento del mio amatissimo prof di lettere del liceo: "I soldati a cavallo, della regina" è ben diverso da: "I soldati, a cavallo della regina".Non conoscevo, invece, un altro esempio di come l'interpunzione determini il senso di una frase.Papa Innocenzo III si trovò a difendere un suo arcivescovo dalle accuse di complicità nell'assassinio della Regina d'Ungheria. Il prelato aveva scritto questo biglietto: "Reginam occidere bonum est timere nolite et si omnes consenserint ego non contradico".Prudentemente non c'erano interpunzioni, lasciando il senso alle pause nella lettura. L'accusa argomentava che, con una virgola dopo est e un'altra dopo nolite, si sarebbe letto: "È bene uccidere la Regina, non temete, e se tutti saranno d'accordo, non mi oppongo"."Nossignore - ribadì Innocenzo III - le virgole vanno messe dopo timere, dopo nolite, prima di ego. E poi manca un punto dopo non." Il senso diventava quindi: "È bene temere di uccidere la Regina. Non fatelo. E se tutti sono d'accordo, io non lo sono. Mi oppongo".Il tutto trasformando l'arcivescovo da complice a fiero oppositore. Leggendo l'episodio mi sono venute in mente certe sentenze della nostra Cassazione.Il libro è: "Prontuario di punteggiatura" di Bice Mortara Garavelli. Scoperto sabato scorso in libreria, mentre O. si aggirava tra i libri che piacciono a lei e che io mai più leggerei. Dieci euro, mi sono detto, appena dieci euro. Se davvero apprendo l'arte delle virgole e i misteri del punto e virgola, sono ben spesi; se invece dovessi rimanere la capra che sono adesso, vabbé, sono solo dieci euro. E così eccomi a pagina 58 su 135 e ancora non mi sono stufato: una miscela di considerazioni pratiche e di elementi di teoria dell'interpunzione che ho trovato utile e gradevole. Un successo.Buon lunedì.[Nell'immagine: Punto e virgola, Arredo per interni per il concorso internazionale di design “Movdesign”. Arch. Diego Tartari, Mantova]