elaborando

Tra l'amigdala e la corteccia cingolata posteriore


Era il '71, in un giorno di primavera, poco prima delle otto del mattino. Ricordo benissimo: l'amigdala mi finì in subbuglio, mentre la corteccia cingolata posteriore cercava di riportare un po' di ordine nel reparto. Poi da cosa nacque cosa, molti anni dopo arrivò una figlia, e siamo qui, tra un bacio e un bisticcio; tanto cominciano tutti e due con la "b".Non ci avevo più pensato fino a stamattina, quando mi è capitato di leggere un articolo su laStampa.it che mi conferma: fu amore a prima vista.Perché pare che funzioni proprio così: il primo contatto con una persona scatena questi due componenti del nostro cervello, che partono a valutare il nostro interlocutore: l'amigdala si occupa del lato emotivo, la corteccia cingolata posteriore da quello razionale. E l'idea che ci facciamo in quel momento rimarrà poi sostanzialmente immutata nel tempo; se è scattata la simpatia o l'amore, bene, se la nostra nuova conoscenza ci ha ispirato antipatia, sarà difficile che cambiamo idea in seguito.Lo studio questa volta è opera di ricercatori dell'Università di New York, guidati da Elizabeth Phelps: a una ventina di volontari sono stati mostrati dei profili con foto allegata, mentre veniva misurata l'attività delle varie zone del loro cervello. Correlando questi dati con il giudizio dati dai volontari per i vari profili, si è arrivati al risultato. Cosa se ne faranno adesso, mi sfugge, pare solo che la prima conclusione è che non esista una regola per impressionare il prossimo a colpo sicuro. Meno male, mi verrebbe da dire.Buon (resto del) mercoledì e occhio all'amigdala.