elaborando

Quel che ricordo del francese che studiai


Nous étions à l'Étude, quand le Proviseur entra, suivi d'un nouveau habillé en bourgeois et d'un garçon de classe qui portait un grand pupitre. Ceux qui dormaient se réveillèrent, et chacun se leva comme surpris dans son travail.Vi dice nulla? Se la risposta è "si", devo farvi i miei complimenti, perché nella mia memoria non ce n'è traccia, eppure quel testo l'ho addirittura studiato, in originale, in quinta liceo. Probabile che i pochi neuroni che potevo impegnare sulla cosa fossero quelli che, da allora, conservano il ricordo della prof di francese: una signora dolce, alta, bruna e che veniva da Napoli. Il che in un diciassettenne provinciale giustificava il dedicarle senza scadenza quei neuroni, immagino.Il testo è Madame Bovary, romanzo di Gustave Flaubert, ambientato nella Francia che va dal 1827 al 1846. Storia di Emma, una donna adultera per noia della vita piatta che le offre il marito. Inseguendo i suoi sogni di lusso e il bisogno di essere amata, avrà due relazioni, che si alterneranno ma finiranno male, si indebiterà in modo irrimediabile e infine uscirà di scena con un lento e doloroso suicidio, con l'arsenico. Il marito, che solo allora scoprirà i segreti della moglie, sconvolto la seguirà rapidamente nella tomba. Una critica spietata alla borghesia, ai suoi falsi valori e anche il clero ne esce male.Devo ringraziare la mia insensibilità se passai indenne attraverso quella tragedia, perché il libro lo studiai con grande accanimento, ci tenevo a far bella figura con la prof; mi riaffiora proprio adesso anche il suo nome, Lucia.Cos'è che mi porta a scrivere dopo quasi quarant'anni, di Madame Bovary? Il progetto di un museo di Rouen, la città nei cui dintorni è ambientato il romanzo. In uno sforzo durato una decina d'anni, e che ha impegnato circa 650 volontari sparsi per il mondo, sono stati riscritti al computer, cancellature comprese, tutti i manoscritti del romanzo: le sei bozze, la versione finale e la copia pulita da dare alle stampe.Il tutto è visibile sul sito Bovary.univ-rouen.fr, dove è possibile toccare con mano la pignoleria di Flaubert, che limava (e ri-limava) i suoi scritti parola per parola.Va da sé che non ricordo praticamente nulla nemmeno di Flaubert, quest'ultima cosa della pignoleria l'ho ripresa pari pari da Wikipedia. Però che bel ricordo la mia prof.Buon giovedì.[Nell'immagine: la locandina del film di Claude Chabrol, tratto dal romanzo di Flaubert: protagonista femminile Isabelle Huppert, il film è del 1991. Trailer su youtube.]