elaborando

Trafficologia


Il libro l'avevo già notato, ma non mi ero soffermato a sfogliarlo. Venerdì sera, però, sensibilissimo all'argomento traffico dopo aver perso un'ora in coda per percorrere due chilometri, mi sono ritrovato a leggerne il prologo, nella mia consueta sosta alla Mondadori nel carrugio di Sestri Levante.Perché sono diventato uno di quelli che convergono all'ultimo istante (e perché sarebbe bene che lo faceste anche voi).Comincia così, Trafficologia di Tom Vanderbilt, un saggio sul traffico e sui nostri comportamenti di guida.Il titolo del prologo introduce una dele situazioni in cui qualunque guidatore si ritrova prima o poi: più avanti si chiude una delle corsie dell'autostrada e occorre convergere tutti nelle rimanenti. Le persone educate convergono subito, i furbi tirano dritti imperterriti per poi infilarsi nella corsia residua all'ultimo istante. E gli educati si incazzano, che poi è quello che mi è successo venerdì.La tesi di Vanderbilt è che la regola di convergere subito è sbagliata: sottoutilizza l'autostrada (se tutti convergono educatamente subito, rimane un tratto di strada inutilizzato, e la coda raddoppia di lunghezza) e si presta ad essere violata dai furbi. Basterebbe convergere tutti all'ultimo istante, per ristabilire l'efficienza ed evitare i comportamenti furbi.Ricordo di aver fatto un ragionamento simile per le videocassette che si noleggiavano una volta. La regola prevedeva di riavvolgerle prima di consegnarle, cosa che non facevano tutti. Risultato: spesso mi toccava un riavvolgimento in più iniziale, a causa della furbizia di chi mi aveva preceduto.Regola sbagliata, sarebbe bastato stabilire che la cassetta non andasse riavvolta prima della restituzione, per mettere tutto a posto: avresti prelevato, riavvolto, visto la cassetta, restituito. Nessono spazio per i furbi, anzi spazio per la gentilezza: gli altruisti si sarebbero fatti carico volontariamente di un riavvolgimento in più, come atto di gentilezza per il prossimo. Il mondo sarebbe diventato migliore.Chissà quante regole, intese a stimolare comportamenti educati, sono in realtà sbagliate. Trafficologia promette bene a questo proposito e intanto mi offre una prospettiva diversa per le mie tre ore quotidiane di pendolio Ivrea-Milano e ritorno: sono tre ore di laboratorio sull'uomo e la strada, con cui non tutti hanno la fortuna di avere a che fare.Che fortuna.Buona domenica.[L'immagine è quella del mio post #16, da una foto scattata a Torino la sera della laurea della nostra bimba. Sono già passati tre anni, miseria.]