elaborando

Chiara si, Isa no!


Già mi tocca viaggiare in compagnia di Chiara. Non è che mi dia problemi, per carità, apre la bocca solo per qualche consiglio ogni tanto, tipo: «Svolta qui», «Occhio che c'è un autovelox tra poco», e così via suggerendo. Avevo provato a viaggiare con Astrid, la svedese: bella voce, sexy, ma non ci capivo un'accidenti. E anche Brigitte, la danese, più o meno la stessa situazione. Catherine mi aveva quasi sedotto, e poi i suoi: «Tenez la gauche» mi sembravano più un attualissimo suggerimento politico che un'indicazione stradale. Ma poi sono tornato a Chiara che, devo dire, mi sembra abbia apprezzato il mio ripensamento: quando, nonostante i suoi suggerimenti, sbaglio strada, mi pare che abbia un tono meno risentito di prima. Direi che stiamo rodando, poco a poco.Insomma, con un navigatore si può convivere. Invece troverei difficile dividere i miei viaggi con Isa.Non è una bella fanciulla, non farei tante storie in quel caso, bensì un aggeggio, l'Intelligent Speed Adaptation, che si installa nella vostra auto.Prodotto da un progetto guidato dall'Università di Leeds, funziona così: grazie al ricevitore GPS che ha in pancia, calcola la vostra velocità, la confronta con quella consentita sulla strada che state percorrendo e vi mostra la faccina più adatta al risultato. Si va dal sorriso radioso se siete sotto il limite, all'incacchiatura più feroce se state esagerando. Un bottone vi consente di capitolare e lasciare che Isa rallenti la vostra auto fino al limite consentito. Dopo di che vi sorriderà.No. Non voglio che mi tolgano il piacere di andare a 131 dove il limite è 130. Chiara è tutt'altra cosa, non giudica, si limita a segnalarmi la velocità senza commentare. Al più le si arrossa un angolo del display se esagero, ma niente di più.Rimango con Chiara e lascio Isa ai londinesi, che ci girino loro, se gli piace.Buon martedì.[Notizia letta su Newslite.tv. Nell'immagine: il sito del progetto ISA.Un altro post sul mio rapporto con questi aggeggi diabolici.]