elaborando

Tentazione elettorale


L' ha suggerita Massimo Gramellini nel suo Buongiorno di ieri.Siamo un po' tutti d'accordo, a cominciare dai nostri politici, che le province non servano, però l'iniziativa di smantellarle non decolla. Basterebbe astenersi dal voto alle provinciali, o lasciare la scheda bianca. "Se l'astensionismo sfondasse il muro del 50%, il segnale di ripulsa sarebbe così forte che persino le orecchie otturate della politica sarebbero costrette ad ascoltarlo".Il tema è "storico": tra Camera e Senato nazionali, assemblee regionali, province e comuni, qualcosa di troppo c'è. Tutti d'accordo che si possano sfoltire Camera e Senato e riassegnarne i compiti per snellire il percorso legislativo, però poi nessuno ci mette mano.Tutti d'accordo che tra regioni, province e comuni qualcosa possa essere eliminato, semplificando anche qui l'attività di governo. Perché il sovraffollamento di enti crea conflitti di competenze, basti pensare alla manutenzione delle strade con tratti comunali e tratti provinciali, ad esempio. Ma non accade nulla.C'era anche un progetto di macro-regioni, mi pare che fosse della Fondazione Agnelli. In questo angolo d'Italia prevedeva un raggruppamento Valle d'Aosta-Piemonte-Liguria. Niente nemmeno su questo fronte.Qualcuno ha anche proposto di creare dei super-comuni, raggruppando piccoli comuni vicini. Anche da qui verrebbe una bella semplificazione. Niente.E allora la soluzione potrebbe venire dall'indicazione di Gramellini: basterebbe non votare per la provincia, e quindi non eleggere nessun consiglio provinciale, per avviare ineluttabilmente un cambiamento.Sono tentato, probabile che faccia così. Strano che un invito del genere non arrivi da PdL o Lega. La semplificazione non è stata inventata lì? E gli altri partiti? Ma forse è meglio ragionare stando seduti. Sulle poltrone che contano.Buon venerdì.[Immagine da nonciclopedia.wikia.com]