elaborando

Ah, se ci fosse stata la coreutica!


Ai miei tempi il liceo coreutico non c'era. A dirla tutta, è da cinque minuti che ho appreso che la coreutica è l'arte della danza. Comunque posso dirlo con certezza: ai miei tempi non c'era.Ebbi a scegliere invece tra: liceo classico (con il senno di poi sarebbe stata la scelta formativamente migliore, e c'erano anche le ragazze più carine), liceo scientifico (quello che scelsi), istituto tecnico, ragioneria, geometra e magistrale. Finito.Le sperimentazioni sarebbero venute negli anni a venire e si sarebbero intricate, solo nel filone licei, fino a diventare una confusione, più che una scelta, tra "396 indirizzi sperimentali, 51 progetti assistiti dal Miur e sperimentazioni".Ben venga, quindi, la razionalizzazione dei licei decisa dal Ministro Gelmini, dopo quella degli istituti tecnici e professionali. Maggiore linearità e semplicità nell'offerta possono portare a migliore qualità e minori costi. Due aspetti da tenere sempre sotto controllo, anche se la situazione fosse già "virtuosa".La riforma prevede inoltre un taglio degli orari di lezione, com'era avvenuto per gli istituti tecnici. Anche qui, capisco che un orario con meno ore porti a meno insegnanti, quindi ci saranno cattedre che andranno perse, ma trovo che sia corretto concentrare l'attenzione dei ragazzi su meno argomenti, migliorandone l'apprendimento.Accanto alla novità di due nuovi licei (quello delle scienze umane e il liceo musicale e coreutico), novità anche per il Liceo linguistico: "dalla terza liceo un insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera e dalla quarta liceo un secondo insegnamento sarà impartito in lingua straniera".Bene anche per il potenziamento di matematica (poi però bisogna insegnarla bene, e questo credo sia un nodo irrisolto), ma la novità che mi convince di più è il ritorno del latino: "obbligatorio nel liceo classico, scientifico, linguistico e delle scienze umane e come opzione negli altri licei". Se le versioni dall'italiano insegnano la disciplina allo studio, quelle dal latino sviluppano una capacità di analisi che mi sono ritrovato su terreni lontani mille miglia dalla lingua dei romani.In sintesi: questa riforma mi sembra una buona cosa.Rimango quindi confuso nel giudicare il lavoro del ministro: accanto a buone cose c'è anche qualche pasticcio (il codice fiscale alla maturità, ad esempio, o la confusione che si è creata sul "6 rosso si, 6 rosso no", io sono per il no).Mi sembra che lavori all'insegna della riduzione dei costi, lasciando il resto a una buona comunicazione. Se fosse davvero così, sarebbe un peccato: la nostra scuola ha bisogno di recuperare autorevolezza e di riguadagnare in qualità. E presto.Buon sabato.[Nell'immagine: La classe di danza, di Edgar Degas.]