elaborando

Ha da passa' 'a nuttata


Ho sempre pensato che l'offesa misuri la pochezza di chi la lancia, specie quando è cieca e gratuita, senza gravare su chi ne è bersaglio. Quindi, anche se sono napoletano, il sonetto intonato dall' onorevole Salvini, boccale di birra in mano:Senti che puzza, scappano anche i canistanno arrivando i napoletaniO colerosi, terremotativoi col sapone non vi siete mai lavatimi lascia indifferente.Un po' di effetto invece me lo ha fatto la descrizione su Radio24 (non difesa, o giustificazione, ma orgogliosa descrizione) che l'onorevole ha fatto della sua bravata: non razzismo, per carità, ma una semplice goliardata; esistono versioni del sonetto anche per i bolognesi, i sampdoriani, perfino per gli interisti. Ordinaria amministrazione per chi frequenta le curve degli stadi.L'onorevole rimarrà forse sorpreso nell'apprendere che c'è chi non ambisce le curve, non quelle degli stadi almeno. E che magari si chiede come possano conciliarsi il disprezzo e l'arroganza espressi da quel sonetto con l'attività di un politico. O ne sono forse l'ispirazione ideologica? Mi piacerebbe avere la stessa fiducia nel futuro dell'Eduardo di Napoli milionaria: «S'ha da aspetta' Ama'. Ha da passa' 'a nuttata.»Passerà?