elaborando

Dimmi come martelli e ti dirò chi sei


Sono qui da una decina di minuti a cercare di capire le implicazioni dello studio pubblicato dal prof. Duncan Irschick della University of Massachusetts. Il prof di lavoro fa il biologo evoluzionarista (spero si traduca così) e ha appena sfornato una rivoluzionaria tesi: le femmine martellano meglio alla luce del sole, i maschi nell'oscurità.Andiamo con ordine. La ricerca del prof. è mirata a capire come si determina l'equilibrio tra forza e accuratezza dell'azione nell'esecuzione di semplici compiti manuali, e come questo equilibrio cambia al mutare delle condizioni ambientali.Ha quindi preso un gruppo di persone e gli ha piazzato un martello in mano. Poi ha cercato di capire con quanta forza e quale precisione piantavano un chiodo, mentre nell'ambiente cambiavano un po' di cose, come ad esempio la luce.Sorpresa, le femmine vanno più decise e precise in piena luce, i maschi nell'oscurità.Non mi torna: per come pianto i chiodi io, la luce è un'invariante. In genere, prima di averlo sistemato all'altezza sbagliata, sono riuscito a martellarmi varie dita, a spezzare un paio di chiodi e piegarne tre. E a scavare un vasto cratere nella parete. E tutto questo mi riesce perfettamente sia in piena luce che al buio.Devo segnalarlo al prof.Buon giovedì.[Notizia letta su newslite.tv. Nell'immagine: Vanessa Martello. Me la propone google tra altri martelli, invero molto meno gradevoli.]