elaborando

La vertical dance è pronta per le Olimpiadi


Ha un nuovo nome; l'altro, quello vecchio di Pole Dance, è legato a locali a luci rosse, a belle e poco vestite figliole che fanno evoluzioni, più lascive che acrobatiche, intorno a un palo.Con la Vertical Dance, invece, il genere cambia radicalmente: c'è sempre una bella figliola, in questo caso l'inglese Katie (KT) Coates, ma il vestire è più sobrio, e di lascivo non c'è nulla, tutto si gioca sul ginnico.KT ha un'ambizione, portare la Vertical Dance ai giochi olimpici del 2012, perché questo sport, di cui è istruttrice, non ha nulla da invidiare ad altri sport, come la ginnastica ritmica, per fare un'esempio. Non so se ci sono i tempi per farcela, ma intanto KT sta raccogliendo firme a supporto del suo progetto.Una caratteristica della Vertical Dance, che trovo anche nella ginnastica ritmica e nel nuoto sincronizzato, e che mi fa girare le balle non poco, è l'apparente semplicità con cui si compiono gesti atletici improponibili per gente normale.Mi spiego: Bolt è Bolt, si capisce che è inarrivabile e uno si mette l'anima in pace. Queste fanciulle, invece, non sembrano delle wonder woman, ma poi ti emergono dall'acqua fino alla vita, senza nemmeno perturbare per un momento il sorriso, oppure si tirano su per un palo con due dita. Mah.Faccio a KT i miei migliori auguri di riuscita. Spero di vederla a Londra 2012, in gara o come allenatrice. Mi prenoto. Tra Vertical Dance e lotta greco-romana, come spettatore non avrei dubbi.Buon mercoledì.[Notizia letta su newslite.tv]