elaborando

Mai più navigatore


Per mesi il Tom Tom mi ha guidato attraverso l'ignoto, verso la meta dei miei viaggi.Ok, è un filino esagerato, però arrivare a casa di nostra figlia, o sotto la finestra del suo ufficio, ignorando qualunque cosa della circonvallazione milanese, non è impresa da poco. Senza navigatore ci sarei arrivato, si, ma dopo inenarrabili vicissitudini.Poi, un giorno: «Papy, ti serve il navigatore?». Ero sul divano a leggere un libro, ovvio che il Tom-Tom non mi servisse, non in quel momento. Da allora non l'ho più rivisto.Così, l'altro giorno, dovendo trovare una via alternativa verso casa, aggirando la tangenziale bloccata da un incidente e il conseguente delirio di traffico, sono ricorso alle mappe di Google del BlackBerry. Ho (ri-)scoperto così un altro modo di esplorare la Terra.Differenza fondamentale: un navigatore parla, la mappa di Google no. Il primo ti avverte, non ricordo più quanto prima, dell'incrocio in cui devi svoltare, cosa che fa rilassare e pensare ad altro. Pochi, dopo aver seguito un navigatore per un'ora, ricorderanno i dettagli del tragitto appena percorso.Anche la mappa di Google del BlackBerry elenca i dettagli del percorso suggerito, ma sfido anche chi ha una vista 10/10 a leggere i microscopici caratteri mentre guida. Molto meglio un'occhiata al percorso suggerito (un verme viola sulla mappa) e al pallino lampeggiante che indica dove ci si trova in quel momento (posizione rilevata dal GPS).Il gioco si trasforma quindi nel percorrere il verme con il pallino, il più precisamente possibile, dando una rapida occhiata allo schermo del BB, di tanto in tanto.Si passa, insomma, dall'ubbidienza cieca alle istruzioni del navigatore, a un gioco interattivo, e tutto sommato divertente, in cui è essenziale osservare la strada e non limitarsi a guardarla. Mai più navigatore, insomma. Almeno fino a quando non cambio idea, of course.Buon giovedì.[Nell'immagine: anche a Ivrea, nel nostro piccolo, abbiamo una circonvallazione.]