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Tre regole per vincere al calcio


Mimì Bluette, cosa vi ricorda? Probabilmente la Monica Vitti del film Mimì Bluette fiore del mio giardino, tratto dal "romanzo omonimo (1916) di Guido da Verona, scrittore erotico, mondano, dannunziano di serie B, molto letto dalla generazione che fece la Grande Guerra" [Il Morandini].A un appassionato seguace della Casertana calcio, ma deve essere appassionato all'ennesima potenza, ricorda invece il cameriere del caffé Margherita che nel 1908 fondò la prima squadra di calcio di Caserta.Dov'è il caffé Margherita? in piazza Margherita (di Savoia), naturalmente. In realtà sarebbe piazza Dante Alighieri, nome assegnato (credo) nell'immediato dopoguerra. Almeno fino alla mia generazione, però, la regina Margherita ha tenuto il punto, battendo Dante alla grande.La casacca della Casertana (quest'anno risalita in serie D) è rossoblù, un grave errore, probabilmente. Spiega infatti la rivista Focus che, se il rosso è il colore vincente, il blu è quello sfigato, parola della rivista New Scientist.Primo suggerimento alla mia Casertana, quindi: passiamo a una maglia tutta rossa, e spezzeremo le reni a destra e sinistra. Garantito.Il secondo suggerimento lo leggo su newslite.tv: quando si batte un rigore, la probabilità di fare centro aumenta se ci si prende un attimo di concentrazione prima di partire con la rincorsa e il tiro. Questa volta è parola di ricercatori norvegesi.Ecco quindi una raccomandazione per la squadra: tirare i rigori da concentrati e non d'impulso.Se non bastassero questi due suggerimenti, ne arriva uno dal portiere danese del Goteborg, Kim Christensen: stringere la porta.Pare faccia così da tempo: sposta di qualche centimetro i pali, sperando che nessuno se ne accorga. Diminuisce la probabilità che gli attaccanti avversari segnino. Come ho fatto a non pensarci prima.Buon sabato.[Nell'immagine: la Casertana della prima promozione in B, nel 1970. L'anno della maturità: di Pasquale (me medesimo), ma anche di Raffaele, Eugenio, ... Annata irripetibile.]