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Giustizia è fatta


Si tornerà presto in aula, dopo la decisione dei giudici. L'esito è rimasto incerto fino all'ultimo, il caso ha diviso nettamente l'opinione pubblica: di qui i favorevoli, di là chi si opponeva. Per alcuni, le leggi vanno applicate sempre e comunque; altri, invece, rifiutano la rigidità di questo principio.Approvo la decisione dei giudici, in modo incondizionato; anche se ne seguirà un carico di lavoro extra per il sistema giudiziario, che pure ne ha già tanto.Per fortuna non sarà la nostra amministrazione della Giustizia a occuparsene, bensì quella tedesca. Toccherà infatti a giudici di Dortmund mettere d'accordo la signora Magdalene H. e l'associazione dei costruttori edili della Westfalia, la Bauverband Westfalen, sul "caso della polpetta".Lo scorso luglio la signora Magdalene, segretaria di uno dei manager della Bauverband Westfalen, sta preparando, su richiesta del capo, il buffet che da lì a poco dovrà sfamare i reduci da un'accesa riunione. È la prima volta che Magdalene H. cede alla tentazione? Può darsi, come può darsi che già altre volte abbia violato le regole. Questa volta però c'è chi vigila: un collega di Magdalene la vede prendere una polpetta e poi due mezzi panini. E la denuncia al capo.Queste cose non si fanno, in Germania. Altri hanno dovuto lasciare il proprio lavoro, riporta il Corriere.it, per aver ricaricato il cellulare in ufficio: gli interessi privati vanno tenuti ben separati dall'incarico ricevuto. Per Magdalene H. scatta il licenziamento.Ne segue il suo ricorso, ora accolto dalla Corte di Dortmund. Riporto dal Corriere.it: "la vicenda «non costituisce un caso classico di furto» ed ha proposto all'azienda la conciliazione del contenzioso con la revoca del licenziamento e la pronuncia di un'ammonizione." La Bauverband Westfalen dovrà rivedere la sua decisione, quindi.Giustizia è fatta.[Nell'immagine, da Buttalapasta.it: il corpo del reato deve essere più o meno così.]