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140inabottle.com: affida un messaggio al mare virtuale di twitter


Di messaggi da affidare a un mare virtuale mi è capitato già di scrivere, la scorsa estate: allora si trattava di inviare un messaggio verso lo spazio, presumibilmente agli alieni.Oggi lo spunto me lo fornisce un nuovo servizio offerto sui 140 caratteri di Twitter: 140inabottle.com.Il funzionamento è semplice: si scrive un messaggio, si aggiunge una foto dal proprio pc, se si vuole, poi si ricopia il solito codice anti-robot (captcha), infine un click sul tasto "Out to Sea!" e il messaggio parte. Rimarrà in balia del mare virtuale del sito, finché, in un giorno a caso nei prossimi tre mesi, sarà inviato a un utente scelto a caso su twitter. Il mittente del tweet sarà 140inabottle e di noi non rimarrà traccia.A cosa serve? A dare un'occhiata ai primi messaggi consegnati, emergono quattro occasioni di utilità.La prima: si ha qualcosa da dire, ma non si trova il coraggio di parlare. Esempio: «I received the results of my STD tests. We should talk» (Ho ricevuto il risultato del mio test sulle malattie trasmesse sessualmente. Dobbiamo parlarne). Avranno trovato un momento per parlarne?La seconda: c'è una cosa da dire, per tacitare la coscienza, ma si spera che nessuno senta. Esempio: «If you lost an iphone 3G at the a dog park, let me know otherwise i'm keeping it. There, i did my part.» («Chi avesse perso un iPhone al parco me lo faccia sapere, altrimenti lo tengo io. La mia parte l'ho fatta.») Questa non richiede commenti.La terza: gli attacchi di filosofia. Càpitano, come all'anonimo che ha affidato a 140inabottle.com questa perla di saggezza: «Sometime it helps to remember that half the people you know are below average» («Qualche volta aiuta ricordare che metà delle persone sono inferiori alla media»). Anche qui, c'è poco da commentare, è vero!La quarta e ultima: a volte non si ha nulla da dire, sul serio, nulla proprio nulla. Perché allora non dirlo a 140inabottle.com? Esempio: « I try not to drink and drive. I might hit a bump and spill my drink» («Cerco di non bere se devo guidare, su un bump potrei traboccare quello che ho bevuto»). Meno male che è anonimo, va.Buon mercoledì.