elaborando

Vent'anni fa cadeva il Muro


Berlino, 9 novembre 1989.La domanda arriva da Riccardo Ehrman, inviato dell'Ansa a Berlino est: «E da quando entrerà il vigore il provvedimento?»Günter Schabowski, ministro della Propaganda della Repubblica Democratica Tedesca, ha appena annunciato in conferenza stampa che i tedeschi dell'est potranno ottenere un permesso temporaneo per visitare amici e parenti all'ovest. La sua risposta è di quelle che rimangono nella storia: «Per quanto ne so, da subito.»Non è così, l'idea dei permessi temporanei è venuta sull'onda delle manifestazioni di piazza delle ultime settimane, ma l'intenzione è di dosarli, mentre si cerca di tenere in piedi il regime.Ma, potere della diretta tv, quel «da subito» è già nelle case dei berlinesi. Immediatamente una massa di persone si riversa in direzione dei checkpoint e comincia a premere per passare dall'altra parte.I soldati di guardia non sanno cosa fare, né riescono ad avere indicazioni dai superiori. Finiranno per non far nulla e il Muro sarà violato: attraversato, scavalcato, smantellato.Segue una notte di ubriacatura che sancisce la scomparsa della Germania Est. Il mattino dopo un esercito di Trabant si mischia festoso a Volkswagen e Mercedes nelle strade appena oltre il confine con la Germania ovest.A distanza di vent'anni, non sono pochi, i più giovani ad esempio, a non ricordare nemmeno che la Germania era divisa in due, e che nel cuore di quella comunista dell'est c'era un'isola di occidente, circondata da un Muro.La separazione fu eretta dal regime comunista della Germania Est in una notte, tra il 12 e il 13 agosto del 1961.Inizialmente consisteva essenzialmente di filo spinato vigilato da soldati; poi, in pochi giorni, divenne il Muro, lungo 155 km, alto poco più di tre metri. Nel tentativo di superarlo morirono circa duecento persone: la prima il 22 agosto di quel 1961, l'ultima l'8 marzo del 1989, quasi sei mesi esatti prima che il Muro venisse demolito.In molti riuscirono a passare dall'altra parte: ingegnosamente mimetizzati o nascosti in un'auto, chiusi in una coppia di valigie accostate, in mongolfiere o aeroplanini approssimativi. Affidandosi a una carrucola, saltando da un balcone (nelle prime ore di vita del Muro) o strisciando in un tunnel.Meglio di qualunque racconto, un giro al Museo del Muro, 43 di Friedrichstrasse, a due passi dal Checkpoint Charlie, racconta la disperazione di un popolo.Nel luglio del '90 i Pink Floyd tennero un concerto nella Berlino unificata: The Wall - Live in Berlin.Del brano simbolo di quella serata e della caduta del Muro (The Wall), ho ascoltato al Caterpillar di Radio2 di venerdì scorso una irriverente e divertente versione bergamasca, opera delle Teste Sciroppate. A detta dei miei consulenti per la lingua bergamasca, JJ e BR, descrive un muro caduto e le difficoltà a ricostruirlo.Speriamo non venga in mente a nessuno di erigerne di nuovi. Anche se mi pare che i muratori siano già all'opera: questa volta per difendersi dallo straniero in cerca di lavoro.Buon lunedì.[Oggi pomeriggio diretta di Caterpillar da Berlino.]