elaborando

Il gene della loquacità


A guardarle sembrano uguali. Eppure la proteina FOXP2 umana è diversa da quella degli scimpanzé, anche se solo per due aminoacidi.All'origine della sottile differenza pare ci sia stata una mutazione, grazie alla quale l'uomo si è ritrovato con la capacità di accendere "geni, a livello di controllo della parte inferiore della mascella, della lingua e del palato". E quindi di parlare.A scoprirlo è stata uno studio di una squadra di ricercatori dell'Università di Los Angeles, guidata da Dan Geschwind. Lo leggo su un articolo di laStampa.it, che non riporta però un dettaglio a mio giudizio fondamentale: la proteina FOXP2 ha un'azione puramente meccanica, o agisce in modo più evoluto?Mi spiego: prima di accendere i geni e muovere lingua, palato e mascella, verifica il contenuto del cervello? Il dettaglio non è da poco. Se dovessimo scoprire che la risposta è «No», dovremmo rivedere una convinzione radicata ormai da anni: l'evoluzione avrebbe infatti favorito gli scimpanzé, non l'essere umano. E l'avrebbe fatto evitandogli di parlare senza avere nulla di sensato da dire.In attesa che la ricerca sciolga anche questo nodo, mi faccio un caffé. Come il Pensatore di Rodin, nella versione di Karen Eland, realizzata come tutte le sue opere usando colori a base di caffé.Pregevole l'Ultima Cena, immortalata evidentemente al momento del caffé; il mio preferito è però Lady of Chocolat, versione al caffé della Lady of Shalott di John William Waterhouse.Buon sabato.