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L'inchino di Obama


Dunque, Obama si è inchinato, profondamente, davanti all'Imperatore del Giappone, sabato scorso.È un atto di debolezza, accusa la destra statunitense, ed è pure recidivo, si era già inchinato con la stessa profondità davanti al re dell'Arabia Saudita. Con la regina Elisabetta aveva invece solo abbassato la testa, tenendo le spalle erette.La sinistra difende: il presidente si è attenuto alle regole di chi lo ospitava, ed è stato ricambiato. L'imperatore giapponese e la sua consorte, mentre lui si inchinava, gli hanno stretto la mano, gesto occidentale fuori dal rituale giapponese.Tra qualche anno questa polemica potrebbe risultare incomprensibile, se dovesse prendere piede il movimento "Skip the shake - Fight the Flu" (Evita la stretta di mano - Combatti l'Influenza).Correva lo scorso 10 maggio, quando lessi della questione per la prima volta. Dove corresse non lo so, visto che a novembre siamo ancora qui, con gli stessi crucci di allora: crisi economica, destra e sinistra all'italiana, H1N1.In quella domenica avevo scoperto la Regina Rania di Giordania su Twitter (allora aveva 14.477 followers, adesso ne ha 1.043.407). E avevo anche scoperto il movimento nato negli Stati Uniti contro la stretta di mano: gesto antichissimo, giustificato quando si girava armati, per mostrare di non avere nulla nella mano destra, ma oggi non più. Anzi, nell'epoca in cui il pericolo viene dai germi, spesso quella mano apparentemente nuda è invece armata e colpisce proprio nella stretta.Senza dimenticare la spiacevole sensazione di incontrare strette di mano sfuggenti, oppure umide o stritolatrici.Alternative? Il "Palm smile": mostrare il palmo delle mani mentre si sorride, oppure l'inchino giapponese.Nei sei mesi passati da allora, il movimento deve aver fatto strada, creando però qualche piccolo imbarazzo sociale: hai voglia a sorridere rifiutando una mano tesa, l'altro rimane in imbarazzo e ci sono forti probabilità che le balle gli girino. Immaginate se si tratta di un primo contatto: bel modo di iniziare una conoscenza, no?Non è l'unica occasione di imbarazzo: Michael Arrington di TechCrunch ha raccontato del disappunto di chi lo vede sparire in bagno a lavarsi le mani, dopo il rituale giro di strette di mano all'inizio di una riunione di lavoro.Proprio su TechCrunch leggo che il movimento "Skip the shake - Fight the Flu" ha tirato fuori un braccialetto, da indossare per avvertire il prossimo delle proprie convinzioni a proposito di strette di mano. Per 20 dollari ve ne portate a casa un pacco da 10.Quindi: braccialetto più "Palm smile", o anche braccialetto più inchino, alla giapponese.Un buon lunedì, e fate come volete, ognuno decida per sé, senza influenzare nessuno.