Speranza

Si può essere felici veramente o è soltanto il risultato di un’illusione?


Definire la felicità non è facile, poiché non è un bene materiale che possa essere descritto da chi lo osserva o un fenomeno concreto, oggettivamente riscontrabile e misurabile. Senza dubbio si può sostenere che tra i desideri più sentiti e profondi dell'uomo vi sia quello di raggiungere la felicità. Da secoli, saggi e filosofi si interrogano sui modi in cui la felicità possa essere raggiunta, ma nessuno di loro è riuscito a racchiudere e semplificare l'essenza di questa parola. Tuttavia alcune affermazioni sul tema della felicità hanno catturato l'interesse di coloro che hanno cercato, nel tempo, di trarre un filo comune sul significato profondo di tale stato d'animo. Giacomo Leopardi dichiarava che gli uomini furono felici soltanto nell'età primitiva, quando vivevano a stretto contatto con la natura, finché non si servirono della ragione per mettersi alla ricerca del vero. Zygmunt Bauman sosteneva che per raggiungere la felicità "dobbiamo tentare l'impossibile". Oscar Wilde affermava che la felicità non risiede in ciò che si desidera, ma in ciò che si possiede. Certamente queste osservazioni ci inducono a meditare e soprattutto a porci delle domande. Si può essere felici veramente o è il risultato di un'illusione? E' possibile definire la felicità, oppure tentare di definirla potrebbe significare privarla della sua essenza? I giovani d'oggi possono ancora raggiungere questo stato d'animo positivo e piacevole? A queste ed altre domande è sicuramente difficile rispondere in modo esauriente. Tentare l'impossibile per raggiungere la felicità finisce con l'imporci rinunce e sacrifici. L'uomo saggio dovrebbe distogliersi, almeno in parte, dall'obbiettivo di raggiungere questo stato felicità e concentrarsi, invece, sui piccoli piacere, su quelle gioie che, oggi negligentemente trascurate, riempiono di serenità e grande soddisfazione. Quello che realmente importa è che ciascuno di noi realizzi se stesso, coltivi le proprie passioni, individui progressivamente la propria indole e quelle predisposizioni che lo rendono un individuo unico.