Pensieri nel vento..

Canto notturno...


" Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,Silenziosa luna?Sorgi la sera, e vai,Contemplando i deserti; indi ti posi.Ancor non sei tu pagaDi riandare i sempiterni calli?Ancor non prendi a schivo, ancor sei vagaDi mirar queste valli?......Dimmi, o luna: a che valeAl pastor la sua vita,La vostra vita a voi? dimmi: ove tendeQuesto vagar mio breve,Il tuo corso immortale?Vecchierel bianco, infermo,Mezzo vestito e scalzo,Con gravissimo fascio in su le spalle,Per montagna e per valle,Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,Al vento, alla tempesta, e quando avvampaL'ora, e quando poi gela,Corre via, corre, anela,Varca torrenti e stagni,Cade, risorge, e pių e pių s'affretta,Senza posa o ristoro,Lacero, sanguinoso; infin ch'arrivaColā dove la viaE dove il tanto affaticar fu voltoAbisso orrido, immenso,Ov'ei precipitando, il tutto obblia.Vergine luna, taleČ la vita mortale......Ma perchč dare al sole,Perchč reggere in vitaChi poi di quella consolar convenga'Se la vita č sventura,Perchč da noi si dura?Intatta luna, taleČ lo stato mortale.Ma tu mortal non sei,E forse del mio dir poco ti cale.Pur tu, solinga, eterna peregrina, Che sė pensosa sei, tu forse intendi,Questo viver terreno,Il patir nostro, il sospirar, che sia; Che sia questo morir, questo supremoScolorar del sembiante,E perir dalla terra, e venir menoAd ogni usata, amante compagnia.E tu certo comprendiIl perchč delle cose, e vedi il fruttoDel mattin, della sera,Del tacito, infinito andar del tempo.Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amoreRida la primavera...Spesso quand'io ti miroStar cosė muta in sul deserto piano,Che, in suo giro lontano, al ciel confina:Ovver con la mia greggiaSeguirmi viaggiando a mano a mano;E quando miro in cielo arder le stelle;Dico fra me pensando:A che tante facelle?Che fa l'aria infinita, e quel profondoInfinito seren? che vuol dir questaSolitudine immensa? ed io che sono?Cosė meco ragiono: e della stanzaSmisurata e superba,E dell'innumerabile famiglia;Poi di tanto adoprar, di tanti motiD'ogni celeste, ogni terrena cosa,Girando senza posa,Per tornar sempre lā donde son mosse;Uso alcuno, alcun fruttoIndovinar non so. Ma tu per certo,Giovinetta immortal, conosci il tutto.Questo io conosco e sento,Che degli eterni giri,Che dell'esser mio frale,Qualche bene o contentoAvrā fors'altri; a me la vita č male......Forse s'avess'io l'aleDa volar su le nubi,E noverar le stelle ad una ad una,O come il tuono errar di giogo in giogo,Pių felice sarei, dolce mia greggia,Pių felice sarei, candida luna.O forse erra dal vero,Mirando all'altrui sorte, il mio pensieroForse in qual forma, in qualeStato che sia, dentro covile o cuna,Č funesto a chi nasce il dė natale."