Pensieri nel vento..

...sull'amarezza.


" Nell'organismo di tutti gli esseri umani è presente l'Amarezza - in misura minore o maggiore -, proprio come alligna il bacillo della tubercolosi.Ma le due malattie attaccano solo quando la persona è debilitata: nel caso dell'Amarezza, la malattia compare quando si manifesta la paura della cosiddetta "realtà".Nella frenesia di voler costruire un mondo inviolabile per qualsiasi minaccia proveniente dall'esterno, alcune persone aumentano esageratamente le difese contro l'esterno (gente estranea, posti nuovi, esperienze diverse) e lasciano sguarnito l'interno.Da quel momento, l'Amarezza comincia a causare danni irreversibili.Il grande bersaglio dell'Amarezza - o del "Vetriolo" - era la volontà.Le persone colpite dal male perdevano a poco a poco ogni voglia di agire, e nel volgere di qualche anno non sapevano più uscire dal proprio mondo, avendo sprecato enormi energie nella costruzione di alte muraglie, affinché la realtà fosse come essi desideravano.Nel tentativo di evitare l'attacco esterno, avevano limitato la propria crescita interiore.Continuavano a recarsi al lavoro, a guardare la televisione, a lamentarsi del traffico e ad avere figli, ma ogni cosa avveniva in modo automatico, senza alcuna grande emozione interiore - perché, in definitiva, era tutto sotto controllo.Il grande problema dell'avvelenamento da Amarezza era che anche le passioni - l'odio, l'amore, la disperazione, l'entusiasmo, la curiosità - smettevano di manifestarsi.Dopo qualche tempo, all'amareggiato non restava più alcun desiderio. E non aveva voglia né di vivere né di morire..."- Paulo Coelho, "Veronika decide di morire"