Pensieri nel vento..

...che volano via

 

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Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 21 Dicembre 2008 da euridice_lara

"Quel lieve tuo candor, neve...
discende lento nel mio cuor..."

 
 
 

Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 18 Dicembre 2008 da euridice_lara

«Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni.»


--William Shakespeare

 
 
 

Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 16 Dicembre 2008 da euridice_lara
Foto di euridice_lara

"...poiché le occasioni della vita sono infinite e le loro armonie si schiudono ogni tanto a dar sollievo a questo nostro pauroso vagare per sentieri che non conosciamo."

( Pier Vittorio Tondelli )

 
 
 

...

Post n°7 pubblicato il 14 Dicembre 2008 da euridice_lara

L'unico vero viaggio, l'unico bagno di giovinezza
sarebbe non andare verso nuovi paesaggi,
ma avere altri occhi,
vedere l'universo con gli occhi di un altro,
di cento altri,
vedere i cento universi che ciascuno vede,
che ciascuno è.

(Marcel Proust)

 
 
 

...sull'amarezza.

Post n°5 pubblicato il 09 Dicembre 2008 da euridice_lara
Foto di euridice_lara

" Nell'organismo di tutti gli esseri umani è presente l'Amarezza - in misura minore o maggiore -, proprio come alligna il bacillo della tubercolosi.
Ma le due malattie attaccano solo quando la persona è debilitata: nel caso dell'Amarezza, la malattia compare quando si manifesta la paura della cosiddetta "realtà".
Nella frenesia di voler costruire un mondo inviolabile per qualsiasi minaccia proveniente dall'esterno, alcune persone aumentano esageratamente le difese contro l'esterno (gente estranea, posti nuovi, esperienze diverse) e lasciano sguarnito l'interno.
Da quel momento, l'Amarezza comincia a causare danni irreversibili.
Il grande bersaglio dell'Amarezza - o del "Vetriolo" - era la volontà.
Le persone colpite dal male perdevano a poco a poco ogni voglia di agire, e nel volgere di qualche anno non sapevano più uscire dal proprio mondo, avendo sprecato enormi energie nella costruzione di alte muraglie, affinché la realtà fosse come essi desideravano.
Nel tentativo di evitare l'attacco esterno, avevano limitato la propria crescita interiore.
Continuavano a recarsi al lavoro, a guardare la televisione, a lamentarsi del traffico e ad avere figli, ma ogni cosa avveniva in modo automatico, senza alcuna grande emozione interiore - perché, in definitiva, era tutto sotto controllo.
Il grande problema dell'avvelenamento da Amarezza era che anche le passioni - l'odio, l'amore, la disperazione, l'entusiasmo, la curiosità - smettevano di manifestarsi.
Dopo qualche tempo, all'amareggiato non restava più alcun desiderio.
E non aveva voglia né di vivere né di morire..."

- Paulo Coelho, "Veronika decide di morire"

 
 
 
 
 

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Un blog di: euridice_lara
Data di creazione: 02/11/2008
 

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