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Considerazioni nell'afa


Aspettando la pubblicazione delle intercettazioni delle conversazioni private del premier Berlusconi, che preannunciano, secondo voci informate, un piccolo caso Lewinsky all'italiana, affiorano tre sommesse e disgiunte considerazioni. Sarà la calura estiva, che altro pensare?1) Faranno prima le intercettazioni telefoniche ad affiorare o il decreto anti intercettazioni a strozzarle appena in tempo? Ecco i dilemmi della politica italiana.2) La nostra immondizia, nostra dei campani. A gennaio, l'allora premier Prodi chiese un contributo di smaltimento ad ogni regione italiana, per ripulire le strade e scongiurare il perdurare della crisi. Eccetto la Sardegna e la Puglia, ed un ridicolo quantitativo spedito in Sicilia, assistemmo a un coro di non se ne parla neppure da tutte le regioni del nord, e in genere rette da governatori leghisti o di centrodestra. La stessa richiesta è stata in questi giorni reiterata da Berlusconi.  Intendiamoci, non è che le altre regioni stiano facendo salti di gioia, però lo stesso Bossi ha detto che se ne può parlare, e la convinzione è che la cosa si farà. Ma allora, se così dovesse essere, perchè prima no e adesso si? Non è che prima si voleva fottere Bassolino (che diverse colpe, onestamente, ce le ha) e adesso si vuole favorire Berlusconi, consentendogli di mantenere l'impegno preso prima delle elezioni, di ripulire la regione, sul quale ha costruito e lucrato la sua campagna elettorale? Il dubbio, in effetti, persiste. Comunque, l'essenziale è che diano una ripulita per le strade. Fa caldo, in questi giorni va un po' meglio, ma ancora non ci siamo.3) L'Alitalia, sulla quale Alitano venti di tempesta. Pagheremo probabilmente la multa che ci infliggerà l'Unione europea per la  recente ricapitalizazione di 300 milioni di euro senza alcun prospettiva. Certo, l'attuale premier si scagliò contro l'ipotesi di assorbimento di Air France, che prevedeva 1800 esuberi trattabili e accompagnati alla pensione, e un miliardo di investimenti. Prima del voto, questo. Urlò che era uno scandalo, un'annessione, e che aveva già pronta una interminabile fila di imprenditori recanti ciascuno una "fiche" per salvaguardare l'italianità della compagnia. Ad  oggi non si è visto nulla, salvo il diradarsi dei pochi imprenditori via via citati e subito squagliatisi via. E salvo le indiscrezioni dell'advisor, che parlano di almeno 4000 esuberi e di fortissimo ridimensionamento della flotta. Questa promessa mi sa che è un po' più dura da mantenere.