un sorriso, è vita

SOPRAVVIVERE ALLE PENE D'AMORE


Altro che sesso forte! Quando una bella storia d'amore finisce a soffrirne di più è soprattutto l'uomo e non le donne, come invece ci si poteva aspettare. Una sofferenza che non coinvolge solo la sfera dei sentimenti, ma ha forti ripercussioni sull'umore e sullo stessa stato di salute dell'innamorato sedotto e poi abbandonato. Anche perché d'amore sembra proprio si possa anche, addirittura, morire. Stando ai risultati di una ricerca inglese condotta su due mila persone, il mal d'amore si colloca tra i fattori di rischio per il cuore proprio come l'abuso di alcol e grassi. Essere lasciati dalla persona che si è amata alla follia e con cui si sono vissuti momenti indimenticabili rallenta le funzioni fisiologiche, indebolisce il sistema immunitario mentre gli ormoni dello stress circolano in tutto il corpo scatenando dolori diffusi e vere e proprie malattie. Come se non bastasse cala l'appetito e spesso anche le attività più elementari e normali diventano quasi impossibili da svolgere. E non è tutto.Tra i sintomi più comuni che lamentano i cuori infranti ci sono anche dolori muscolari, disturbi gastrointestinali, artrosi cervicale e, perché no,raffreddore o  influenza. Di fronte all'abbandono c'è poi chi accusa anche improvvisi attacchi di fame, stanchezza fisica e maggiore irascibilità. Unico aspetto positivo: l'avere più tempo a propria disposizione.Ma come fare a non morire d'amore? Gli esperti consigliano di non ributtarsi subito in una nuova lovestory, ma di concentrarsi su se stessi e riconquistare la stima perduta. Consiglio che gli italiani sembrano già aver già fatto proprio visto che la maggior parte dei single di ritorno nostrani preferiscono curare le ferite dell'anima attraverso la cura del corpo. Tra i luoghi preferiti dai cuori infranti neanche a dirlo quelli dedicati proprio alla ricerca assoluta del benessere come palestre e beauty afrm. Il tutto senza dimenticare di fare nuove conoscenze, coltivare nuovi hobby, farsi qualche volte un regalo, cercare di valorizzare i ricordi felici e, importantissimo, mai cedere alla autocommiserazione.