E così non sono madre,umana figlia dell’uomogravida di psiche e di corpi.Non sono nata per essere un voltoaccogliente e bianco della luna,il cerchio gonfio d’infinito,dell’amore oltre ogni umoree gli occhi pallidi di chi piangea sorrisi morbidi per ogni battito di suo cielo concepito.
Sono nata sotto il viaggio di una lunaincantata dai miracolima non sono la verginee la figlia predispostaad una maternità divina.Non è di aurore timorosenè di cascate argenteeil velo che i miei capelli scioltiavvolge,cadendo sulle gambe incertesopra i piedi scalzi.
Sono nata nella luna delle streghe,quella disseminante di una lucerivolta verso un Dio appartatoe oscurata dai colori notturni del silenzio:non ancora saggia per calarsi dentro il buiosapendo di poter vederee troppo lontana anche dal cuoreper essere davvero certa di sapere amare.
Sono anch’io nata sotto il cielod'una Sofia irrequietache i testi non santificatihanno chiamato "sterile",e come lei, con le altre,tra le più ispirate mie sorelle,non partoriremo mai i corpiche ospiteranno l’uomo,alla luce di questo decadente e astuto mondo.
Così anch'io, sotto l’ombra della falce d'ogni luna che, calante, governa sulle acque,sono nata regina senza popoli;ma colei che in cielo non depone neonati fra le bracciaa nessuna delle donne da lei scelte,cantando nei sussurri, con le voci sue ci chiamanon solo per essere di leisorelle e figlie ma anche madriper creature ingenerate.Quelle che noi invochiamo come angelio come idee disincarnate...
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