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FILOSOFIA, MIA DEA, LABIRINTICA E SINESTETICA


Quando ero molto piccola ero innamorata (e piuttosto corrisposta) del disegno, ed ancora oggi mi piace disegnare (dipingere, invece, un po' meno). E mi piaceva scrivere, anzi sentivo l'esigenza ineluttabile di scrivere, esattamente come mi piace e persiste l'esigenza di scrivere, anche ora. D'altra parte, ero, però, anche affascinata dalle scienze.E successivamente sono stata irretita dalla biologia e dalla medicina, ed almeno sotto certi aspetti, anche dalla giurispudenza.Però, fra tutte queste relazioni più o meno uffciali o clandestine, c'era qualcosa che in un modo o nell'altro superava tutto.Tanto da farmi dire che si, amo l'arte, la letteratura e le scienze e la medicina; ma se dovessi "votarmi ad una dea", parafrasando le famose parole che Catherine disse di Heathcliff in Wuthering Heights ( I'm Heathcliff ), direi ancora una volta, e probabilmente sempre, quello che già mi sono detta nel momento di sceglierla, ai tempi dell'università: IO SONO...LA FILOSOFIA!  Labirintica funambulatra il dogmatismo di una certezza acquisitae lo scetticismo che annullaqualsiasi capacità di credere. Come lei, metafisica divinità di ogni abisso senza fondo, oceano tenebroso senza sponde e senza fari, disseminatad'innumerevoli relitti, sono terra di nessuno, e come leitra la teologia e la scienza,esposta agli attacchi di entrambe,sempre sono corteggiata, in segreto,da ognuna di loro. Scienza della libertàin cui scompare l’estraneità degli oggettie con essila finitezza di una coscienza limitata, in lei casualità,  necessità naturale e relazione all'esteriorità,sono soppresse,perché soltanto in filosofia la ragione è del tuttoaccanto a se stessa. Come lei sono irrequieta,eppure come lei, non non amo l’imprevisto. Forse entrambesaremmo felicicome pirati e ladre;ma con ogni prudenza pur amando i paradossici accompagniamo a quei sistemi che ci rendano il futurocalcolabileper quanto più possibile. Le interrogazioni e le domandesono per noi più essenzialidi tutte le risposte,ed ogni singola rispostaviene nuovamente rimessa in discussione. Come questa dea,infine,posso vivere solo a costo di una lunghissima illusione.E come lei devo anch'io illudermidi poter conquistare l’essere,ma possiamo, entrambe,essere noi stessesolo a pattodi non conquistarlo mai.  EleP.