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La guerra tra Hamas e Israele e non solo


 
 Per chi non se lo ricordasse, per chi, troppo giovane, non lo sapesse ancora, per chi si è perso o ha scelto di perdersi nella ricostruzione degli accadimenti più lontani, un piccolo schema riassuntivo.  Primi del Novecento: i pionieri ebrei, appoggiati dal movimento sionista, si trasferiscono in Terrasanta per sfuggire alle frequenti persecuzioni antisemite in Europa orientale. Periodo postumo alla Prima guerra (1914-1918): la Palestina viene affidata alla Gran Bretagna e si manifestano gravi conflittualità tra gli ebrei sionisti e la popolazione araba del luogo. Periodo post Seconda guerra (1939-1945): i disordini in Terrasanta aumentano e la Gran Bretagna si ritira. Gli Arabi rifiutano la proposta dell’ONU di dividere il territorio in due Stati, uno per il popolo ebraico ed uno per quello palestinese. 14 maggio 1948: viene proclamato lo Stato d’Israele. Gli eserciti dei Paesi arabi circostanti (Egitto, Giordania, Siria, Libano) lo attaccano, ma vengono sconfitti. E’ la prima guerra arabo-israeliana. Conseguenze: lo Stato ebraico si espande e sedimenta in un’area più vasta di quella assegnatagli. L’Egitto occupa la striscia di Gaza e la Giordania la Cisgiordania. Si assiste alla fuga di circa 700.000 profughi arabi palestinesi. Avviene in Israele un notevole afflusso di ebrei provenienti dai Paesi arabi. Nel 1956: si verifica la seconda guerra tra Israele ed Egitto. Lo Stato ebraico viene indotto dall’Onu a ritirarsi dai territori occupati. Nel 1964: nasce l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) che mira a costituire uno Stato arabo al posto di Israele. Innumerevoli azioni terroristiche contro gli israeliani si susseguono negli anni successivi. Nel 1967: avviene la guerra dei sei giorni, nella quale Israele sconfigge Egitto, Siria e Giordania. Lo Stato ebraico occupa Gaza, la Cisgiordania, il Sinai ed il Golan. Nel 1979: viene determinato un accordo di pace tra l’Egitto e Israele. Viene recuperato il Sinai. Rivoluzione e salita al potere di Khomeini: agli Stati arabi si aggiunge l’Iran – musulmano ma non arabo – nell’obiettivo di eliminare lo Stato ebraico. Nel 1982: nasce Hezbollah (“Partito di Dio”) organizzazione paramilitare libanese, sciita e antisionista. Nel 1987: scoppia l’Intifada - vale a dire la rivolta a Gaza e in Cisgiordania contro gli israeliani - e nasce Hamas (Movimento islamico di Resistenza) una nuova e più estremista organizzazione palestinese di matrice musulmana. Nel 1993: si stipulano gli accordi di Oslo tra Israele ed Olp finalizzati alla nascita di uno Stato palestinese accanto a quello ebraico ma vengono sabotati dagli estremisti di entrambe le parti. Si crea un’Autorità nazionale palestinese a Gaza e in Cisgiordania. Nel 2000: avviene un’altra Intifada. Numerosi attacchi terroristici messi in atto dai kamikaze palestinesi provocano innumerevoli vittime. Nel 2005: Israele si ritira dalla striscia di Gaza ed il suo controllo passa ad Hamas. Le milizie, con l’appoggio iraniano, danno vita a molti conflitti sanguinosi al fine di colpire Israele e lo Stato ebraico risponde con pesanti bombardamenti ed incursioni armate all’interno della striscia. 7 ottobre 2023: i terroristi di Hamas sfondano le barriere intorno a Gaza e fanno stragi di civili in Israele, che dichiara guerra al movimento islamico. Conseguenze: ? 
   C’è un dio che ride sulle tovaglie di damasco degli altari, nell’incenso e nei grandi calici d’oro, che s’addormenta cullato dagli Osanna e si risveglia quando madri chine sulla loro angoscia, piangendo sotto i vecchi cappelli neri, gli danno un soldo legato nel loro fazzoletto.(Arthur Rimbaud)