Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

ElettriKaMente

Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

« Iniziamo dal principioSull'onda di un glifo d'anima »

CONOSCI TE STESSO?

 

 

 

 

 

Abbiamo detto che quando siamo venuti al mondo eravamo nudi di una nudità totalmente decontestualizzata, eppure eravamo essenziali e di valore inestimabile anche senza avere ancora espresso nulla.

 

Allora facciamo un esperimento.

 

Tempo fa, leggendo buona parte degli scritti di Igor Sibaldi, avevo trovato la più vecchia questione del mondo - "chi sono?" - posta in modo da prevedere che le risposte cercate dovessero tenere conto di alcune limitazioni precise...

La condizione per definire se stessi, infatti, era quella di non potersi avvalere di nessuno dei parametri abitualmente offerti come stampelle nei contesti sociali.

Vale a dire, senza poter dare nè coordinate familiari - in quanto noi non siamo quelli che siamo in virtù del fatto che "nostro padre è", noi siamo "le madri/i padri di" o le mogli/i mariti, i compagni e gli amici di qualcuno - nè lavorative, perché noi non siamo il nostro lavoro.

Di fatto, non è sicuramente facile rispondere alla domanda senza passare attraverso i nostri affetti e legami; ma è innegabile che chiunque amiamo, anche coloro dai quali siamo stati generati, non si possono definire nostri invariabili sinonimi.

Sono parte del nostro DNA, talvolta pezzi di cuore, un enorme nutrimento emotivo della nostra esistenza ed alcuni di loro, poi, sono complementari per la nostra anima, tuttavia non sono noi.

Soprattutto per alcuni, però, il gioco diventa ancora più complicato se il divieto impedisce di descriversi avvalendosi di tutte le attività svolte, dei riconoscimenti ed i titoli ricevuti nel tempo. Ma anche qui, non dimentichiamoci che noi non siamo neppure le nostre lauree, i nostri diplomi e le nostre preclare cariche. E nemmeno le nostre azioni.

Va da sé che il nostro operato e tutte le scelte per le quali optiamo siano invariabilmente importanti, non fosse altro perché caratterizzano la fiducia o la sfiducia che deponiamo in noi stessi; ma per quanto preponderanti non sono la risposta.

E questo perché possiamo anche essere intelligenti oltre misura ed eccellere in qualsivoglia abilità o, al contrario, rubare e compiere tutta una parata di scorrettezze durante la nostra vita; ma queste espressioni non sono noi. Sono (e restano) solo esternazioni episodiche riferibili ad un particolare contesto e momento in cui i nostri comportamenti sono stati specificatamente efficienti oppure scorretti, indipendentemente dal fatto che siano accaduti in un singolo momento o che invece si siano ripetuti per un più o meno lungo periodo della vita.

È innegabile che tutto ciò che abbiamo fatto (o, al contrario, anche scelto di non fare) caratterizzi e rilevi la tonalità di un nostro preciso aspetto; ma non per questo scopre  l'intero colore della nostra anima.

Noi siamo oltre, e decisamente molto più di questo.

Un uomo può sbagliare come innalzarsi tante volte nella vita, ed ugualmente può cambiare amici, lavori e amanti; può apprendere di avere genitori biologici mai visti ed avere più famiglie tutte acquisite; nascere in una nazione eppure vivere in molte parti del mondo...ciò nondimeno nulla di tutto questo lo identifica completamente.

Ed allora la domanda resta aperta.

Rispondiamo alla questione più antica del mondo e descriviamo chi siamo...

Ma partendo solo da noi stessi.

 

 

 

 

P.S.

L'amica misteropagano mi ha suggerito un'idea con un suo intervento

di poco tempo fa, 

e credo che sarebbe sorprendente scoprire cosa emergerebbe di noi,

non solo dicendo chi siamo senza esprimere cosa facciamo o da che contesto deriviamo;

ma anche descrivendo quale potrebbe essere il tatuaggio (invisibile) della nostra anima...

 

 

 

[ E dal momento che di simboli si sta trattando...]

 

 

Al di là di ogni religione e ragione

oltre che di memoria umana

 

 

"Shalom...

Non m'indurre a lasciarti

perchè ovunque tu vada io sarò con te;

ovunque tu viva, io vivrò;

ovunque tu muoia, lì morirò."

 

-dal Tanakh-


 

-Se comprendere la Shoah è impossibile, conoscere è necessario perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.-

 

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Commenti al Post:
woodenship
woodenship il 26/01/18 alle 22:04 via WEB
Come si fa a descrivere se stessi,quando ad appartenerci è una sequela infinita di profili?Potrei disegnarne uno,ma risulterebbe sempre,ahimè, molto parziale e deviante.Come già scritto nel mio profilo,abbiamo in noi tutti gli individui che ci hanno preceduto,noi ne siamo la somma in difetto.Anche volendo stare al gioco,finirei per mentire sapendo di mentire,falsando il gioco e pure l'esperimento.Sono stato tutto e niente allo stesso tempo.L'erba che ho calpestato è tornata a levare il capo.Le impronte lasciate sono state cancellate dalla pioggia e dal vento.Cosa sono adesso non lo so,non saprei nemmeno come descriverlo,questo coacervo di emozioni che spesso mi sembra non mi appartengano.Allora mi vien da dire che sono quello che sono:un individuo in continua mutazione che ci sta stretto nella sua carcassa.E che non riesce ad identificarsi in nulla e in nessuno.Se mi chiedi da dove vengo,potrei risponderti che sono apolide,non riconoscendomi in nessun luogo geografico.La lingua che parlo è l'italiano,però neanche questo basta ad esprimere chi io sia,dal momento che mi piacerebbe molto superarla,per approdare a ben altro linguaggio...Insomma,appena fuori dai denti:dirsi chi si sia,è impresa incommensurabile,anche perchè l'attimo dopo non si è più quello che si è appena descritto e presentato...Un bacio scintillante di stelle.......W.......
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 27/01/18 alle 15:36 via WEB
"Sono stato tutto e niente allo stesso tempo. L'erba che ho calpestato è tornata a levare il capo. Le impronte lasciate sono state cancellate dalla pioggia e dal vento. Cosa sono adesso non lo so, non saprei nemmeno come descriverlo, questo coacervo di emozioni che spesso mi sembra non mi appartengano. Allora mi vien da dire che sono quello che sono: un individuo in continua mutazione che ci sta stretto nella sua carcassa. E che non riesce ad identificarsi in nulla e in nessuno." Direi che forse non te ne sei accorto ma non solo hai dato la risposta, ma sei anche stato perfettamente nelle "regole"...perché non è un test di qualità che possa prevedere risposte corrette e sbagliate...e l'unica condizione era parlare di sè senza definirsi attraverso il proprio stato sociale o professione e senza usare la scorciatoia fuorviante dei legami familiari. E tu lo hai fatto, wood ;-) Non ti sei solo descritto attraverso un tuo "tatuaggio" invisibile ma hai risposto alla domanda comunque. L'idea che mi ha ispirato misti di un "tatuaggio spirituale", però, ha comunque secondo me ha un'importanza non da sottovalutare, perchè può anche aiutarci a rispondere all'intero "gioco" addirittura solo con un'icona, un simbolo grafico o un colore...Il che dice ancora di più e meglio del test, e di come non sia necessario a volte neppure utilizzare una frase per raccontarci sinceramente ed essere inaspettatamente e assolutamente vicini alla nostra essenza più autentica. Grazie wood, apprezzo che una persona come te, sicuramente creativa e di intensa sensibilità ma decisamente pragmatica e più vicina a riferimenti sociologici e ben contestualizzabili che non a simili concentrati di essenza disincarnata si sia adoperata a leggere, interpretare e rispondere. Grazie davvero! Anche a nome di chiunque potrà leggerlo e conoscerti un po' di più ;-)
 
misteropagano
misteropagano il 27/01/18 alle 09:08 via WEB
non potendo rispondere facilmente al Sibaldi per i motivi sopra elencati,escludendo modi e maniere sociali riconosciuti nel paniere dello status, e più semplicemente che nell'idea del presentarsi si possa optare per il riconoscersi in una indefinita, ma più vibrante somiglianza,attraverso un segno o una realtà aumentata : quale "tatuaggio" vorremmo incastrare al nostro per decidere di aver incontrato un simile. "Tatuaggio d'anima" è un conio che appartiene in qualche modo a tanto narrato di mIT, che può dire la sua in ogni dove sul per come, e a molta narrativa poetica e musicale e al possibile RESET YOUTR IDENTITY dovuto anche al fenomeno di ego surfing.
La capacità di penetrare nei contesti, nei pensieri, nell'altrui esposto, nel collocare geolocalmente bandierine di inclusione e conoscenza: dirsi pronti ad un OLTRE di sviluppo gratificante. Questo blaterio non è assolutamente inutile come potrebbe apparire a prima vista, l'infinito love di cui mi hai fatto dono in mail, è già un primo segno o simbolo tautato d'anima, cioè quel segno tra i tanti che vorremmo vedere per dirsi ti (ri)conosco, conosco me stesso:):)
Ancora meno banalmente la realtà aumentata potrebbe trasformare gli ambienti e le esperienze quotidiani in avventure caleidoscopiche e policrome, al limite della tollerabilità e al confine con il caos visivo.
Motivo per cui urge un segno comune_
Contestualmente al tuo tatoo d'anima, è in corso OPERA REBUS, una sinossi d'arte, che passa attraverso l'anmnesi dell'opera stessa, operalizzazione di concetti,un fare che senza troppa evidenza ricalca molto "il chi sono" senza tante stampelle o ancoraggi comuni (per l'osservatore), Il rebus ben si gemella col tuo, motivo per cui invito i blogger ad allargare riflessioni allegate nei loro spazi, nel modo in cui lo avranno percepito, leggendo qua , là e in MisteroNautilus, seeu sorellina bacio27____*
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 27/01/18 alle 15:42 via WEB
Tre grazie a te, esplosiva Sorella. Uno per l'ispirazione...come vedi i tuoi interventi lasciano segni e imprimono tatuaggi anche quando non sono strutturati all'interno di OPERE (rif. tuoi post) e come tutti i segni sono potenti e fecondi. Secondo grazie per questo tuo commento che spiega meglio e in modo completo il mio intento e terzo grazie per il tuo lavoro su Olimpo. E dato il gemellaggio ti traccko pure ;-) Passo di là...
 
   
misteropagano
misteropagano il 27/01/18 alle 16:22 via WEB
:::il "segno" è essenziale,indefinitamente sfumato eppure caleidoscopicamente presente, sostanziale e formale, apparentemente sfuggente, distante, non afferrabile e, tuttavia, avvicina, costringe alla comprensione e al riconoscimento...
ognuno di noi, dentro, in fondo, giù quasi antipode invisibilmente cerca l'altro, Altro, conoscere riconoscendo e riconoscersi conoscendo .
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 27/01/18 alle 20:16 via WEB
...direttamente dal nostro "underwater-mantomarea" ,-)
 
misteropagano
misteropagano il 28/01/18 alle 09:47 via WEB
io sono ...
Una tempesta così "strabordante"
"prorompente"
ovvero "straripante"
che necessita di essere scaricata fuori dal bordo
ossia rappresentata
L'unico status che mi "calza a stampella" senza esserlo, è di Artista (e forse non mi conosco nemmeno bene da che dicono gli altri :)seeU
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/02/18 alle 20:47 via WEB
Direi che la definizione di tempesta: strabordante- prorompente- straripante...sia perfetta. E Arte/Artista di rappresentano. il tatuaggio dell'anima è uno sturm und drang?
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ARGYRIA il 01/02/18 alle 18:41 via WEB
E io faccio il test! Allora...senza rif. a legami familiari o al lavoro okkk! ;)) Sono... uno spirito folle un po' folletto un po' gnomo ihihi :) no sul serio, molto razionale, un po' cinica e pratica, un po' malinconica, abbastanza sbrigativa che ama vivere senza troppi stress e lasciar vivere. Ecco!
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/02/18 alle 20:50 via WEB
;-) grazie per il commento, Argyria un po' folletto un po' gnomo!
 
arwen971
arwen971 il 01/02/18 alle 18:45 via WEB
Intanto ti ringrazio per le belle parole che hai scelto per la giornata della memoria e poi provo a rispondere al test...credo di essere una donna che non si prende tanto sul serio ma molto sensibile, ironica e fragile, sono un'anima essenzialmente ingenua e giocosa e bambina. E il mio tatuaggio invisibile è la luna nelle sue fasi è così che mi sento. Un bacio, Moni.
 
ravenback0
ravenback0 il 05/02/18 alle 18:09 via WEB
Difficile sintetizzare fino a dare una risposta concentrata ai minimi termini, non so quanto mi rappresenterebbe ma ci provo: sono uno spirito irrequieto jazz gothic. E il mio tatuaggio sarebbe la foto del profilo. Leggerò Sibaldi, Ele...;-)
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/02/18 alle 20:58 via WEB
Mmm...spirito irrequieto jazz gothic e la foto del profilo come tatuaggio...bè si può dire che il tuo avatar sia davvero più vero del vero allora, uno di quei casi in cui la "maschera" disvela...;-)
 
legrillonnoirdestael
legrillonnoirdestael il 05/02/18 alle 19:57 via WEB
Va da sé che il nostro operato e tutte le scelte siano invariabilmente importanti; ma esattamente come le persone che amiamo, per quanto preponderanti, non sono la risposta. Hai ragione. I nostri sentimenti ci caratterizzano, più dei nostri legami verso i singoli individui e certo più dei ruoli che ci definiscono come numeri titolati all'interno della società. Noi siamo molto più di questo e a volte anche molto differenti da questo. Voglio provare il test, anche se è un interrogativo al quale si può rispondere meglio anche senza arrivare ad una risposta. Io come potrei definirmi attraverso una parola o un'icona dello spirito? Credo che la figura del Dorian Gray di Wilde possa essere perfetta e credo che anche riaffermare che sono le grillon noir esprima l'essenza del più puro dandismo. Je m'incline devant vous, Madamemoiselle.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/02/18 alle 21:13 via WEB
;-) Je vous remercie beaucoup, Monsieur "Legrillonnoirdestail"!
 
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