Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

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Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

Messaggi di Settembre 2019

LA LUNA E IL SOLE SONO TE

 

 

 

 

A volte, quando ti manca una persona che hai amato, sembra inevitabile dire che tutte le cose intorno a noi ci raccontino di lei.

 

Le poesie ce lo confermano, ma lo si trova scritto anche nei testi di molte canzoni che non esitano ad intonare come il sole ci parli di lei e come anche la luna e il vento facciano altrettanto...Ma in realtà io non credo neppure che sia questa la vicinanza che avvertiamo.

Con il tempo, infatti, mi sono convinta che accade l'esatto contrario:

sono le persone

- e siamo anche noi stessi, con ogni risvolto della mente ripiegato su chi non c'è -

a parlarci attraverso le cose.

Ed anzi, ancor meglio, non solo sono loro a parlarci attraverso le cose; ma sono proprio queste stesse a diventare le nuove forme, oltre che i custodi, di ogni nostra essenza amata. Di ogni persona fisicamente lontana ma di cui si sente forte la presenza dell'assenza.

Così la luce diventa luce che illumina o colora ma solamente secondo il "suo" nome; ed una casa, una porta o le venature nel legno di un armadio diventano la piega e il disegno del suo sorriso piuttosto che del suo sguardo caldo, ed anche quella strada che appena s'intravede oltre il davanzale, con quel velo di vento che dal vicolo della memoria spalancata ti solleva le tende, ti riporta improvvisamente il suo profumo.

Perché è il profumo la vera voce dell'anima, ancor prima degli occhi.

No, le cose non ci dicono proprio nulla, siamo noi a parlare attraverso di esse.

E quando siamo fortunati, perché abbastanza empatici da saperli accogliere, allora coloro che non sono con noi ritornano, e lo fanno attraverso il mondo.

Non ho bisogno che ogni mia assenza amata sia un racconto che mi suggeriscono la luna o il sole, perché saranno invece loro - la luna ed il sole - spontaneamente ad eclissarsi per prestare a chi amo un nuovo aspetto.

Così adesso posso dirtelo che luna, vento, sole e pioggia, nel tempo sono stati anche te

ed ogni tanto lo sono ancora.

Proprio come il calore dorato delle focacce uscite dal forno di notte sono l'estate e come le risa abbronzate dei ragazzini, i baci di vetro delle bottiglie quando vengono dilatati nella notte o la corsa roca di un motorino lungo il viale che non vediamo

- ma che immaginiamo sorridendo al buio appena prima di sorridere al sonno -

diventano in una sola eco la storia completa di tutte le giovinezze del mondo.

 

Tutte le giovinezze del mondo poi perdute,

ed abbandonate in unico giorno di serietá e prudenza, su di un'isola che non c'è.

 

 

 

 

 
 
 

Una di quelle sere

 

 

 

 

..Cosí, anche quella, era stata una delle tante sere in cui, indipendentemente dalle indicazioni segnalate dal calendario, ho sentito il mese di settembre scorrermi nel sangue.

Perchè, per me, Settembre torna ogni volta in cui la vista è rischiarata e percepisco senza possibilità di errore che la magia esiste ancora, mentre spazio libera ed assorta dentro un tempo senza il tempo.

E mentre passeggio tra i ricordi del tutto orfana di filtri, in benedetta ed omogenea continuità, posso toccare anche la giovinezza "meravigliosamente giovane" - quella, per intenderci,  dei primi baci e delle prime letture dei poeti maledetti - per poi, ad un tratto, ritrovarmi iscritta in quarta ginnasio e immediatamente al liceo senza nessuna segnaletica da seguire. 

Ed é in una sera come quelle che mi posso vedere a 16 anni, quasi 17, seduta sul letto ad attendere il mio compleanno, una telefonata, un'interrogazione di arte.

Mi vedo e sono davvero lì, perché dopotutto quella ragazzina sono ancora io.

Guardandola, però, calcolo che sono passati...quanti? Più di una ventina d'anni.

E se li conto so ancora piú precisamente che ne sono trascorsi 28 da allora, da quella mia giovinezza  meravigliosamente adolescente e, ad un tratto, penso che una decade, in fondo, trascorre in una notte e che "vent'anni fa" sono pochi ed anche trenta lo sono, ma non solo...

Forse anche quando saranno 40 e poi 50 anni fa, non sembreranno mai tanti.

Essere ragazze divenute donne, talvolta, ci fa realmente sentire tanto più vecchie e in alcuni casi più sagge della celtica Cailleach, eppure in altri momenti e sotto differenti luci, ci fa guardare dentro ad uno specchio con stupore, convincendoci di trovarci forse sulla Luna, perché il Tempo realmente ci ha graziato, facendoci restare proprio com'eravamo, pur non chiedendoci - almeno esplicitamente - l'anima in cambio.

Ma altre volte ancora, accade che si faccia impercettibilmente intuire, nella stanchezza o nel dolore dentro gli occhi, il futuro di una vecchiaia che sarà, ed allora si profila netta e fredda la paura che l'incantesimo possa infrangersi.

E nonostante non si creda alle regole di coloro che pensano sia indiscutibilmente obbligatorio invecchiare, e non si voglia affatto dare un credito allo scorrere di Messere Tempo, ugualmente si teme che alla fine del giorno possa vincere l'incredulitá sulla fiducia spropositata e che, con essa, possano trionfare anche le convinzioni rassegnate di chi crede soltanto a quel che vede o può contare con le dita. 

E forse lo si teme perchè, in buona sostanza, si ha una sola livida paura:

quella che la magia smetta di esistere.

Perchè intimamente si é consapevoli che se questo mai accadesse nulla potrebbe avere piú un senso, dacché tutte le cose, anche le più concrete, solide ed apparentemente lontanissime dall'utopistico immateriale, sono comunque sottomesse ad essa. 

Ed intimamente si sa che è solo credendoci che si può restare giovani per sempre.

Perché, semplicemente, tutto è asservito alla magia.

E prima di ogni altra cosa l'incantesimo più grande ed il più antico. Quello che per tutto segnò un inizio ed una fine, che da tutti noi viene protratto, e che tanto tempo fa, dal soffio di un respiro, venne chiamato Vita.

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

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