Di Noi Due

Capitolo 7


- Ma allora? Ti vuoi muovere?- Oh, basta! Mi stai facendo impazzire oggi Anna, ma che ti prende? Sono venuti in diecimila a vedere questo appartamento e non ti è mai passato per l'anticamera del cervello di fare anche le pulizie. Ma chi è? Anna sorride, l'aspirapolvere acceso copre abbastanza i capricci della ragazza e lei può continuare a dare ordini fingendo di non sentire le proteste.Non ci contava molto, eppure tutto il giorno prima aveva pensato a quel ragazzo. E la sera quasi non lo aveva riconosciuto, senza cravatta e senza quella strana aria cupa. Disteso e socievole, era rimasto tutta la sera a chiaccherare al bancone, divertendo tutti nel racconto di "Anna contro lo spillatore". A fine serata il locale si era svuotato e lui sembrava un po' sperduto. Come uno che non sa dove andare. Che non ha una casa in cui tornare. Glielo disse e lui le aveva raccontato della sua giornata, delle decisioni prese, della vita passata. Con una sincerità e una schiettezza che nemmeno lui pensava di avere. Quasi senza rendersene conto lei gli aveva detto che c'è un appartamento al piano di sopra, per via della musica fino a tardi non riesce a trovare nessuno "per bene" cui affittarlo. Così è rimasto vuoto da un paio d'anni. - Sono abbastanza "per bene" io?- Hai passato un primo esame, vedremo come te la cavi con i prossimi...Avevano scherzato e si erano messi d'accordo, oggi lui sarebbe andato a vederlo e avrebbero deciso. E lei voleva assolutamente convincerlo a prenderlo.- Anna!! Anna!! Hai finito di sognare ad occhi aperti?? Guarda che hanno suonato, vai, corri ad aprire chè è il tuo uomo...La voce scherzosa della sua aiutante l'ha distolta dai pensieri, avviandosi verso la porta sistema qualche dettaglio e apre con un bel sorriso. - Oh, ciao! Ma come sei arrivato presto!!- Sì, scusami, ma ero in giro, sono andato all'aeroporto a prendere un'amica e ho fatto che venire qui un po' prima.- Non c'è problema, stavamo spolverando un po', ma vedrai che l'appartamento è perfetto, ti piacerà. Così ti presento subito anche mia nipote, ogni tanto mi dà lei una mano...Mentre parla entrano nella cucina, c'è un tavolo per due, un divano colorato e una parete occupata dalla porta a vetri aperta su un balconcino. Il puzzo dello smog e il rumore del traffico fanno affrettare Anna a chiudere in fretta. Passano in uno spazio angusto che lei si ostina a chiamare corridoio, ma obbiettivamente sembra più un pianerottolo, e gli mostra la camera da letto con un grande armadio e il bagno appena ristrutturato. - Ma quella esaurita dov'è adesso? Scusami, ma a volte è davvero impossibile, fa la pazza per fare impazzire me. Sandra?? Sandra??- E non c'è molto posto dove potersi nascondere, sarà mica nell'armadio?Dice lui ridendo. Quando una voce arriva dal balcone...  - Ehi!!!??? Mi aprite????- Eccola dov'era, è vero che l'avevo mandata a pulire le tapparelle...Anna apre la porta e libera la ragazza che entra ridendo e prendendo in giro la zia che la ignora come d'abitudine.- Ecco Rio, lei è mia nipote Sandra.- Io mi chiamo A L E S sandra. E sappi che se assencondi i diminutivi della Anna mi sei già molto antipatico.Lo dice senza guardarlo, ma quando gli porge la mano e riconosce i suoi occhi non sente nemmeno il suo nome, gli sorride e basta, come alla stazione. - V A L E rio, piacere. Ma Rio per Anna, tanto non la fermerei nemmeno volendo.E sorride, incerto, di questa sorprendente persecuzione... (G. un giorno intero sotto il sole innesca reazioni... non voglio fermarmi...)